Il contributo a fondo perduto è spesso considerato una delle agevolazioni più vantaggiose che si possono ottenere per finanziare la propria impresa. Rispetto ad altre forme di finanziamento, infatti, il fondo perduto – come suggerisce già il nome – ha la caratteristica di non dover essere restituito. Ossia, l’azienda beneficiaria del prestito, non deve rendere la somma ricevuta dall’ente erogatore. Se sei interessato ad avere più dettagli sui contributi a fondo perduto per le imprese, continua a leggere questo articolo.
Tempo di lettura stimato: 8 minuti
Indice
Cos’è il contributo a fondo perduto
Un contributo a fondo perduto è, innanzitutto, un prestito. Mentre siamo abituati a pensare ai prestiti come a un qualcosa che prima o poi dovrà essere restituito, il contributo a fondo perduto non deve essere rimborsato in alcun modo: l’ente che eroga i fondi, li “perde”, ovvero, li versa nelle casse del ricevente senza ricevere niente in cambio.
Come viene erogato il contributo a fondo perduto
Puoi ottenere un contributo a fondo perduto quando effettui un investimento, dopo la rendicontazione delle spese totali. Le spese in questione sono quelle identificate come “ammissibili” dal bando, testo, normativa, al quale il contributo a fondo perduto da riferimento.
Il contributo a fondo perduto si riceve, quindi, solo dopo aver effettuato le spese previste dall’investimento: la tua impresa deve quindi trovarsi in una condizione economica tale per cui è in grado, da sola, di far fronte alle spese che ci sono da affrontare. Solo in una fase successiva si otterrà il contributo a fondo perduto come una sorta di rimborso calcolato sulle fatture relative a quelle spese che rimane, un supporto importante per la tua azienda. A fronte di un contributo a fondo perduto, puoi valutare investimenti che non avresti valutato e puoi permetterti spese maggiori.
Fondo perduto imprese: tutte le opzioni
Andiamo ad analizzare tutte le diverse opzioni che si racchiudono all’interno della dicitura “contributo a fondo perduto”. Sono considerati – e lo sono di fatto – contributi a fondo perduto anche altri tipi di supporto economico, leggermente diversi dalla formula che abbiamo descritto, perché le imprese non sono tenute a restituirli. Vediamoli nel dettaglio.
1. Contributi in conto capitale
I contributi in conto capitale vengono erogati a seguito di agevolazioni messe a disposizione da Stato, Europa o Enti locali. A differenza del contributo a fondo perduto classico che prevede che si presenti un business plan, il contributo in conto capitale è svincolato dall’obbligo di effettuare spese specifiche. Questo tipo di fondo perduto è quindi particolarmente adatto ad aumentare i mezzi patrimoniali della tua impresa, oltre che – se necessario – finanziare un particolare tipo di progetto.
2. Contributo in conto impianti
I contributi in conto impianti sono erogati per agevolare l’acquisizione di immobili strumentali ammortizzabili. Sono quindi agevolazioni a fondo perduto che nascono con un obiettivo specifico e si possono utilizzare sia per l’acquisto di capannoni, sia per la sostituzione di macchinari o dell’attrezzatura. L’obiettivo ultimo di una tale agevolazione è quella di supportare e quindi favorire gli investimenti.
3. Contributi in conto interessi
Il contributo in conto interessi è un contributo a fondo perduto che va a coprire parte degli interessi previsti da un finanziamento. Questo contributo viene quindi sempre erogato a fronte della stipula di un contratto di finanziamento. In questo modo, l’impresa riesce ad ottenere prestiti in maniera più vantaggioso, abbattendo il costo dei canoni mensili.
4. Contributo in conto canoni
Il contributo in conto canoni è del tutto simile al contributo in conto interessi, nel senso che grazie a questa agevolazione l’impresa riesce ad abbattere il costo dei canoni mensili. Invece che alla stipula di un contratto di finanziamento, però, il contributo in conto canoni si riferisce a contratti di locazione finanziaria (leasing).
5. Contributi in conto esercizio
I contributi in conto esercizio rientrano nella categoria dei contributi in conto interessi e sono sempre volti a coprire i costi di gestione di un’impresa. Abbattendo i costi, questa agevolazione mira, indirettamente, ad aumentare il profitto e quindi il patrimonio dell’impresa.
Il finanziamento a fondo perduto per le imprese
Un contributo a fondo perduto è sempre vantaggioso, tranne in un caso: se hai bisogno di liquidità immediata per i tuoi investimenti. Allora, quale tipo di agevolazione può esserlo? L’alternativa più comune al contributo a fondo perduto è il finanziamento agevolato. È una formula che risponde all’ esigenza di fornire liquidità quando ne hai necessità, in relazione o meno a un determinato tipo di investimento.
Per finanziamento agevolato consideriamo invece quello erogato dalla banca, ma a fronte di un aiuto economico erogato, come al solito, dall’Europa, dallo Stato o dalla regione. Il vantaggio del finanziamento agevolato è nella percentuali di interessi che vengono calcolate, a prezzi molto inferiori rispetto a quelli di mercato. Di conseguenza, diminuisce la quota totale da restituire e diminuiscono pertanto i canoni mensili.
Come per il contributo a fondo perduto, prima di ottenere il finanziamento dovrai presentare un progetto di investimento. Una volta ritenuto idoneo il progetto, si deve realizzare l’investimento descritto in fase di presentazione della domanda, entro un tempo stabilito.
Formule miste
In molti casi, i contributi a fondo perduto ed i finanziamenti agevolati si accompagnano dando origine ad una formula mista adatta a tutte le esigenze della tua azienda. Con il finanziamento si ottiene una parte di liquidità che può essere necessaria per dare il via all’investimento, mentre con il contributo a fondo perduto si abbatte l’impatto delle spese totali.
Come ottenere un contributo a fondo perduto
Quali sono, quindi, le fasi dell’erogazione di un fondo perduto impresa? Come abbiamo visto, il contributo a fondo perduto è previsto da normative europee, nazionali, o anche locali, a livello regionale. Per poter ricevere il contributo, la tua impresa deve corrispondere ai requisiti previsti dal regolamento specifico e presentare domanda, o partecipare al bando, se previsto.
La prima fase, quindi, è proprio questa: la presentazione della domanda per ricevere l’agevolazione. In questa fase, la tua impresa è tenuta a presentare un project plan. Le spese ammissibili devono fare riferimento a un piano di investimento, business plan, preciso, redatto e presentato in fase di presentazione della domanda di agevolazione.
La seconda fase prevede la valutazione della tua domanda: il tuo progetto di investimento, viene verificato e valutato. Dopo la fase di verifica, se la tua domanda e il tuo investimento sono ritenuti idonei, potrai iniziare a realizzare il piano di investimento che hai presentato. I regolamenti specificano anche i tempi entro i quali dovrai realizzare il tuo piano. Per riassumere: per prima cosa dovrai redigere un piano di investimento e presentare all’ente che eroga l’agevolazione. Se è ritenuto idoneo, potrai passare a realizzare l’investimento. A questo punto, dovrai avere cura di conservare tutte le fatture relative alle spese che effettui, perché la fase successiva è proprio quella in cui presenti all’ente erogatore le suddette fatture.
Qui avviene solitamente un altro procedimento di verifica: l’ente verifica che l’investimento sia stato realizzato nelle modalità indicate e in maniera coerente ai regolamenti. Dopo la fase di verifica, ti verrà finalmente erogato il contributo a fondo perduto.
Come ottenere i contributi a fondo perduto per le imprese
Con questo approfondimento hai scoperto Il fondo perduto impresa: uno strumento importante per le imprese.Come abbiamo visto, pur essendo una vera e propria opportunità, può essere complicato accedervi. Secondo un report della Corte dei Conti europea, l’Italia è penultima per capacità di assorbimento dei fondi del bilancio 2014-2020 a causa delle pubblica amministrazione.

Inoltre, secondo una ricerca del il Post solo il 38% delle agevolazioni finisco davvero alle imprese italiane.
Questo accade per 3 ragioni:
- le imprese non conoscono quali sono le agevolazioni disponibili a causa della nostra pubblica amministrazione, spesso poco chiara a riguardo di leggi e norme.
- spesso le PMI compilano le domande per le agevolazioni delegano le pratiche a consulenti che non hanno competenze specifiche o le presentandole da soli, con imprecisioni e documentazione mancante.
- Infine, le aziende sbagliano a rendicontare il contributo delle spese sostenute
Tutti questi motivi comportano ritardi o rifiuti dall’ente erogante, magari, dopo che si è già sostenuto l’investimento. Come si possono evitare questi errori ed ottenere i contributi agevolati?
Una soluzione possibile è affidarsi a una società esperta in finanza agevolata come noi di Finera, in grado di affiancarti in ogni fase della richiesta dell’agevolazione: dalla compilazione della domanda all’erogazione del contributo. La nostra azienda ha già aiutato più di 60 imprese a ottenere le agevolazioni di cui avevano necessità. Se anche tu vuoi ricevere una prima consulenza gratuita e non vincolante, compila il modulo.
.