Il vecchio Piano Industria 4.0 è diventato Transizione 4.0 e offre alle PMI incentivi per investimenti che favoriscano la loro competitività in chiave 4.0. Per il 2022, le misure specifiche previste dal Piano, sono state potenziate e integrate con nuove agevolazioni, che permettono di risparmiare fino al 100% degli investimenti sostenuti. Tra i cambiamenti principali del Piano, troviamo la sostituzione del Super e dell’Iperammortamento con il Credito d’Imposta. Da gennaio 2022 sono inoltre entrate in vigore delle nuove aliquote e gli investimenti potranno essere sostenuti fino al 2025.
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Incentivi fiscali per gli investimenti digitali di Industria 4.0.
Per promuovere gli investimenti effettuati a favore di PMI e startup innovative, con Transizione 4.0 il Governo ha riconfermato e prolungato gli incentivi fiscali che erano stati già messi a disposizione nel 2017 con il famoso Piano Industria 4.0. Si tratta di vere e proprie detrazioni che rendono l’investimento più interessante e conveniente per gli investitori. La differenza principale vede la sostituzione del Super e dell’Iperammortamento con il Credito di Imposta 4.0. Il beneficio fiscale viene quindi calcolato come percentuale del costo di acquisizione del bene.
A quanto ammontano le nuove aliquote di Industria 4.0?
Dal 1° gennaio 2022 sono entrate in vigore le nuove aliquote per gli investimenti 4.0, che di differenziano per beni materiali 4.0 e beni immateriali 4.0.
Per l’acquisto di beni materiali 4.0, la tua impresa potrà usufruire per il 2022 di un credito di imposta del:
- 40% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro,
- 20% per investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro,
- 10% per investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro.
Per gli investimenti dal 2023 al 2025, le aliquote invece scenderanno al 20% per gli investimenti fino a 2,5 milioni, al 10% per quelli fino ai 10 milioni e al 5% per quelli fino ai 20 milioni.
Per l’acquisto di beni immateriali 4.0 è invece previsto un credito di imposta al 20% delle spese, con un massimo 1 milione di euro annuali. L’aliquota resterà al 20% anche per tutto il 2023, ma calerà poi al 15% nel 2024 e al 10% nel 2025.
I requisiti per accedere agli incentivi di Transizione 4.0
Per poter richiedere gli incentivi di Industria 4.0 2022, l’impresa deve acquistare i beni, materiali o immateriali, dal 1 gennaio 2022 ed entro al 31 dicembre 2025. Se non può pagare subito, deve emettere l’ ordine e pagare un acconto maggiore del 20% entro il 31 dicembre 2025, garantendo la messa in funzione del bene entro il 30 giugno 2026.
Infine, se l’azienda ha acquistato beni di valore inferiore a 300.000 euro, deve procurarsi dichiarazione sostitutiva di atto notarile che dimostri che il bene possiede tutte le caratteristiche tecniche vincolanti previste dalla legge e che sia interconnesso al sistema di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
Per beni di costo superiore a 300.000 euro, è richiesta o una perizia tecnica da parte di un ingegnere o perito industriale, o un attestato di conformità emesso da un ente di certificazione accreditato che attesti l’ interconnessione del bene.
Credito d’imposta beni strumentali
Il Credito d’imposta sostituisce il Super e l’Iperammortamento, andando comunque ad agevolare l’acquisto di beni strumentali. A differenza del Super e dell’Iperammortamento, il Credito d’Imposta beni strumentali matura a tutti gli effetti un credito che l’impresa vanta nei confronti dello Stato. Al momento della dichiarazione dei redditi è quindi possibile ottenere uno sconto sulle imposte fiscali d’impresa ma anche, se il credito supera il debito, un vero e proprio rimborso.
Chi può ottenere il Credito d’Imposta beni strumentali?
Tutte le aziende con sede nel territorio italiano possono richiedere il Credito d’Imposta beni strumentali, indipendentemente dalla loro forma giuridica e dal fatturato annuo. Sono inclusi i liberi professionisti e i freelance in regime fiscale forfettario.
Quali acquisti sono agevolabili?
Il Credito d’Imposta beni strumentali agevola l’acquisto di beni strumentali materiali e immateriali nuovi. L’elenco degli acquisti agevolati sono all’interno degli allegati A e B della finanziaria del 2017 – che costituisce la normativa di riferimento per questa agevolazione – e sono beni strumentali materiali e immateriali.
I beni materiali 4.0 agevolabili si dividono in 3 categorie:
- Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite sensori e specifici azionamenti
- Sistemi per assicurare la qualità e la sostenibilità
- Dispositivi per l’interazione uomo-macchina, per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in un’ottica 4.0.
A quanto ammonta l’agevolazione prevista per il credito d’imposta beni strumentali?
Il credito d’imposta prevede percentuali di aliquota diverse a seconda della tipologia e della data di acquisto. Andando nel dettaglio:
- Per beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati
- acquistati nel 2022, l’agevolazione sarà del 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro. Scenderà al 20% del costo per investimenti tra i 2,5 milioni e i 10 milioni di euro. Sarà del 10% del costo per investimenti tra i 10 e massimo i 20 milioni di euro.
- acquistati tra 2023 e il 2025, l’agevolazione coprirà il 20% del costo investimenti fino a 2,5 milioni di euro. Andrà a coprire il 10% per acquisti tra i 2,5 e massimo i 10 milioni di euro. L’agevolazione coprirà il 5% del costo per investimenti tra i 10 e i 20 milioni di euro.
Infine, il credito d’imposta potrà essere esteso fino al 30 giugno 2026, a patto che entro il 31 dicembre 2025 il venditore abbia accettato l’ordine del bene strumentale materiale o immateriale e che l’azienda abbia pagato un acconto pari ad almeno il 20% del costo di acquisizione.
Credito d’imposta ricerca e sviluppo
Il credito d’imposta ricerca e sviluppo mira a sostenere i processi innovativi delle aziende, fornendo una agevolazione che si traduce in uno sconto fiscale che si ottiene in compensazione, proprio come accade per il credito d’imposta beni strumentali.
Quali spese sono agevolabili?
Il credito d’imposta ricerca e sviluppo è mirato a incentivare l’innovazione e l’avanzamento scientifico delle aziende. Sono ritenute compatibili con tale obiettivo le seguenti spese per:
- ricerca e sviluppo: sviluppo di nuovi sistemi operativi o linguaggi di programmazione, algoritmi, sperimentazione chimica per la realizzazione di nuovi prodotti;
- per l’innovazione tecnologica 4.0, ovvero mirate alla trasformazione digitale dei processi aziendali, come ad esempio, la cybersecurity e lo sviluppo di macchinari digitali per il monitoraggio dei sistemi produttivi;
- ideazione estetica e design: realizzazione di nuovi prodotti nel settore della moda e del design.
A quanto ammonta l’agevolazione?
Per le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico, fino al 31 dicembre 2022, l’agevolazione riconosciuta è pari al 20% della base di calcolo, ottenuta al netto di altre sovvenzioni o di contributi le stesse spese ammissibili e nel limite massimo dei 4 milioni di euro. Dal periodo d’imposta successivo a quello attuale fino al 31 dicembre 2022 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2031, il credito d’imposta riconosciuto è del 10%, nel limite massimo annuale di 5 milioni di euro.
Innovazione tecnologica
Per le attività di innovazione tecnologica il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10%, aumentato quindi rispetto al 6% previsto per lo scorso anno, della relativa base di calcolo o al 15% (lo scorso anno 10%) in caso di obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0. Il limite massimo di spesa previsto è pari a 2 milioni di euro (lo scorso anno 1,5 milioni).
Attività innovative di design e ideazione estetica
Per le attività innovative di design e ideazione estetica, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10%, aumentato quindi rispetto al 6% dello scorso anno, della relativa base di calcolo (lo scorso anno 6%) nel limite massimo di 2 milioni di euro (lo scorso anno 1,5 milioni).
Patent Box
Il Patent Box è una agevolazione che consiste in un incentivo fiscale. Il patent box 2021 sostituisce quello precedente che comunque resta valido per le opzioni esercitate fino al 21 ottobre 2021. Dobbiamo quindi fare una distinzione tra vecchio e nuovo patent box con la data del 21 ottobre 2021 a fare da spartiacque tra le due versioni.
Vecchio patent box
Il vecchio patent box consiste in una esenzione dei redditi che derivano dall’utilizzo di alcuni beni immateriali pari al 50%. Quali sono questi beni immateriali?
Sono agevolabili i redditi che derivano da:
- brevetti industriali
- software e know-how;
- design e modelli.
Il vecchio patent box si ottiene in dichiarazione dei redditi e vale per il periodo d’imposta in cui si richiede e per i successivi 4.
Nuovo patent box
Il nuovo patent box ha un funzionamento diverso ma risulta comunque in un risparmio fiscale. In questo caso, i costi sostenuti per la ricerca e lo sviluppo vengono maggiorati del 90% in modo da ottenere il conseguente sgravio fiscale.
Quali sono i costi agevolabili?
Sono agevolabili i costi relativi all’utilizzo di beni immateriali che corrispondono a quelli del vecchio patent box, ma ai quali si aggiungono anche i costi relativi ai marchi d’impresa.
Come ottenere gli incentivi per Industria 4.0
Arrivato fino a qui, hai sicuramente intuito quanto gli incentivi per Industria 4.0 2022 possano agevolare i tuoi investimenti. In base al tipo di investimento che vuoi effettuare, hai un ventaglio di opzioni disponibili per la tua impresa. Per le percentuali di aliquota previste e per la cumulabilità delle agevolazioni, questi incentivi possono rappresentare un acceleratore di crescita impressionate per la tua PMI.
Per poter usufruire delle agevolazioni fiscali devi inviare una corretta pratica istruttoria all’Agenzia delle Entrare, completa di tutte le fatture che attestano l’effettivo investimento effettuato. Spesso si tratta di pratiche difficili da compilare, a causa degli elevati tecnicismi richiesti, o può risultare complesso fare la rendicontazione delle spese. Questi sono tutti elementi che possono rallentare o impedire alle imprese di ottenere le agevolazioni di cui necessitano.
Per evitare di produrre documentazione in “maniera amatoriale” e correre il rischio di perdere le vantaggiose opportunità per disponibili, un imprenditore può affidarsi a un’azienda esperta in finanza aziendale come noi di Finera.
Attraverso uno staff dedicato, ci occupiamo della richiesta di agevolazione, facendo così risparmiare tempo prezioso all’impresa, il quale potrà beneficiare di una corretta presentazione dell’istruttoria presso gli uffici competenti nei tempi e nei modi previsti. Vuoi maggiori informazioni? Richiedi una consulenza gratuita.