Ottenere incentivi e contributi: gli 11 errori che una PMI deve evitare

Ottenere incentivi e contributi

Gli incentivi e i contributi a fondo perduto rappresentano una grande opportunità per le aziende, soprattutto quelle che si trovano in difficoltà finanziarie o che vogliono investire in progetti innovativi. Tuttavia, molte aziende commettono errori comuni quando cercano di accedere a questi finanziamenti, riducendo le loro probabilità di successo. In questo articolo, esploreremo gli 11 errori più comuni che le aziende commettono quando cercano di accedere a incentivi e contributi a fondo perduto. Continua a leggere per scoprire quali sono e come evitarli.

Ecco perché il 38% delle PMI italiane non ottiene incentivi e contributi

Presentare domanda per ottenere incentivi e contributi è più complesso di quanto possa sembrare. Anzitutto, ogni bando e agevolazione, richiede una documentazione specifica con requisiti definiti e già questo complica la procedura per l’invio della domanda.

Secondo l’UE, il 38% delle imprese italiane fallisce nel tentativo di ottenere un’agevolazione finanziaria, mentre stando ai dati della Corte dei Conti, il 69,3% dei contributi agevolati destinati alle PMI viene perso ogni anno. Come mai? Ci sono diversi errori che le aziende commettono quando si accingono a presentare domanda per un contributo, come ad esempio non affidarsi a un partner specializzato in finanza agevolata, fare errori nella documentazione o presentare domanda per un incentivo di cui non si erano compresi i requisiti, a causa del burocratese tipico dei bandi. Vediamo uno a uno gli 11 errori più comuni che le aziende commettono e che impediscono loro di ottenere le agevolazioni che vogliono.

Errore 1: Non fare una ricerca adeguata

Il primo errore comune commesso dalle aziende quando vogliono ottenere incentivi e contributi a fondo perduto è non fare una ricerca adeguata sui programmi di finanziamento disponibili. Sono tante infatti le aziende che non conoscono nemmeno l’esistenza di programmi e quindi fanno ricerche superficiali, ritrovandosi poi a non identificare quello corretto per loro o a non comprenderne i requisiti per accedervi. È importante fare una ricerca completa per trovare i programmi di finanziamento, le agevolazioni, gli incentivi e i contributi a fondo perduto più adatti alle esigenze della propria azienda.

Errore 2: Non avere un business plan dettagliato

Un business plan dettagliato è vitale per accedere ad agevolazioni, incentivi e contributi a fondo perduto. Il piano deve descrivere dettagliatamente il business, il mercato di riferimento, la concorrenza e il piano di sviluppo a lungo termine.

Lo scopo del business plan è descrivere un progetto d’impresa., scendendo nel dettaglio di come si voglia trasformare il progetto in un’attività o in una azienda vera e propria, che fornisce prodotti, servizi e crea profitto.

Guarda questo breve video in cui Giordano Guerrieri, CEO di Finera, spiega come fare il business plan

Errore 3: Non rispettare i requisiti

Qual è l’errore numero tre? Non rispettare i requisiti per accedere ai programmi di finanziamento. Molti programmi richiedono requisiti specifici, relativi ad esempio alla dimensione dell’azienda, oppure richiedono l’appartenenza a un determinato settore. Alcuni contributi a fondo perduto finanziano solo determinati progetti o aziende che hanno una determinata percentuale di dipendenti giovani o donne.

Capita che, a causa di descrizioni in burocratese, non siano proprio chiarissimi i requisiti oppure che non si presti sufficiente attenzione e si decida di inviare lo stesso la domanda. Tuttavia, se la tua azienda non soddisfa i requisiti, presentare ugualmente domanda è solo una perdita di tempo, perché non avrai alcuna possibilità di ottenere il finanziamento. In caso di dubbi, è sempre meglio chiedere il supporto di un professionista in finanza agevolata.

Errore 4: Non presentare una domanda completa

Altro errore molto comune è la presentazione della domanda incompleta o poco chiara. Le domande di accesso a contributi e finanziamenti, richiedono molte informazioni e una documentazione elaborata. Ad esempio, per bandi come ISI Inail o per la Nuova Sabatini, è necessario allegare le fatture delle spese ammesse sostenute, perizie asservite, fogli di calcolo del contributo, prospetti specifici, moduli per la richiesta delle informazioni antimafia e via dicendo.

Perciò è importante presentare tutto ciò che viene richiesto, altrimenti si viene automaticamente esclusi dalla possibilità di accedere al contributo.

Errore 5: Non dimostrare il valore del progetto

Passiamo all’errore numero cinque: non dimostrare il valore del progetto. I bandi con cui vengono stanziati finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto, cercano di finanziare progetti che creino valore e abbiano un impatto positivo sulle comunità e sull’economia. È quindi importante dimostrare come il tuo progetto d’impresa creerà valore e quali benefici porterà.

Ad esempio, recentemente l’interesse è focalizzato sull’impatto ecologico delle aziende o su quello occupazionale. Per tale motivo, un’azienda che vuole accedere ad esempio a Investimenti sostenibili 4.0, l’insieme di incentivi Invitalia per una transizione sostenibile, deve dimostrare che il suo progetto avrà un impatto positivo sulla società e sull’ambiente, oltre che sulla propria performance finanziaria.

Errore 6: Non presentare un piano finanziario solido

Sesto errore molto comune è la mancata presentazione di un piano finanziario solido. Le domande di finanziamento richiedono sempre un piano finanziario dettagliato, che dimostri come i fondi saranno utilizzati e come si prevede di ottenere un ritorno sull’investimento.

L’impresa deve quindi impostare un piano finanziario accurato e realistico. In caso contrario il progetto potrebbe risultare poco convincente, creando il sospetto che quei fondi possano essere utilizzati per altri fini e la domanda verrebbe rigettata.

Errore 7: Non presentare un piano di gestione del rischio

Qual è l’errore numero sette? Non presentare un piano di gestione del rischio. In generale, finanziatori e istituzioni che emettono bandi, cercano di finanziare progetti con un basso rischio di fallimento. Perciò, una PMI che vuole accedere a incentivi e contributi a fondo perduto, deve assolutamente presentare un piano di gestione del rischio dettagliato, che dimostri come si prevede di gestire i rischi associati al progetto.

Errore 8: Partire dal bando anziché dalle esigenze reali

Un errore molto frequente è quello di cercare bandi da cui far partire progetti senza considerare le reali necessità dell’azienda. Certo, i contributi a fondo perduto creano entusiasmo, ma affinché la domanda per accedere a questo o a quel bando sia accettata, non deve essere snaturato il fabbisogno aziendale.

Tuttavia, se appunto non vi è una reale necessità di quei fondi, è facile che il progetto non venga strutturato in modo convincente e che la domanda risulti un po’ superficiale. Se si parte dal bando e non dalle reali esigenze dell’impresa, non si riuscirà a mettere in relazione le necessità della PMI con i bandi a disposizione in quel momento. Di conseguenza, non si riuscirà a creare la sinergia necessaria tra necessità dell’azienda e bando, e la domanda verrà facilmente rigettata.

Errore 9: Basarsi su un unico bando ignorando le possibilità di cumulare gli incentivi

“Devo acquistare macchinari nuovi, quindi voglio accedere alla Nuova Sabatini”. Perfetto, ma c’è anche il credito d’imposta beni strumentali che può dare una mano alla tua PMI. Ed è cumulabile con altre agevolazioni.

Questo è il nono errore più comune: focalizzarsi solo su un’unica agevolazione, escludendo altre possibilità. Tuttavia, ogni anno vengono emesse circa 1500 agevolazioni e mediamente più di 30 sono adatte proprio a una PMI come la tua. E, se alcune di queste specificano la non cumulabilità con altre agevolazioni, ce ne sono altre che invece possono essere cumulate senza difficoltà.

Errore 10: Non dedicare il giusto tempo alla programmazione

Siamo arrivati all’errore numero dieci, che potremmo definire un errore di superficialità e, forse, il più comune di tutti quelli visti fino ad ora. Errore collegabile al primo che abbiamo visto, ossia non fare una ricerca adeguata.

Spesso, le aziende si mettono alla ricerca di finanziamenti, incentivi, agevolazioni, nel momento in cui hanno la necessità già in corso. Ad esempio, si rendono conto di avere bisogno di mettere a norma i macchinari, ma non hanno i fondi per farlo. Così, provano a verificare la possibilità di ottenere un incentivo, ma scoprono che la finestra per presentare la domanda corredata di tutta la documentazione, scade a distanza di 24 ore. La mancanza di una programmazione causa una corsa contro il tempo, che spesso comporta una presentazione frettolosa e incompleta. Risultato? Domanda rigettata.

Questo accade anche perché ci sono davvero tante possibilità di finanziamento e l’impresa, da sola, non riesce a monitorare tutti i bandi regionali, nazionali ed europei a cui potrebbe fare domanda, programmando tutto per tempo e senza fretta. Ed è qui che ci colleghiamo all’ultimo errore…

Errore 11: Non affidarsi a consulenti specializzati in finanza agevolata

L’undicesimo e ultimo errore commesso dalle aziende che non riescono a ottenere quel fondo perduto o quel finanziamento agevolato è… Non essersi affidato a un consulente specializzato. Sono ancora tanti gli imprenditori che:

  • cercano in autonomia i bandi online senza avere però le conoscenze e gli strumenti necessari a individuare opportunità e criticità;
  • si affidano ai dottori commercialisti, che sono però professionisti del fisco e non hanno le competenze necessarie per compilare correttamente le domande di agevolazione finanziaria;
  • si rivolgono a società di consulenza esperte in un solo bando o in una sola tipologia di agevolazioni.

Tutto questo può creare delle difficoltà maggiori nella presentazione della domanda e causarne il rifiuto.

Come evitare gli 11 errori comuni per ottenere incentivi e contributi a fondo perduto

Con l’undicesimo errore avrai capito che il modo migliore che una PMI ha per evitare di sbagliare la presentazione della domanda per accedere a una o più agevolazione, è quella di affidarsi a consulenti esperti in finanza agevolata.

Come detto nell’articolo, per un imprenditore non è possibile tenersi aggiornato su tutti bandi e gli incentivi che vengono emessi. L’imprenditore ha ben altro a cui pensare e non ha il tempo materiale per effettuare tutte le ricerche necessarie. Inoltre, sono necessari strumenti, competenze e conoscenze specifiche per individuare tutte le opportunità utili per l’impresa, decifrare il burocratese e organizzare il lavoro per procedere per tempo alla creazione corretta di tutta la documentazione richiesta, che varia da bando a bando.

Per questo motivo è sempre consigliato affidarsi a una società di consulenza che sia specializzata a 360° in finanza agevolata e che quindi:

  • possa indirizzare l’azienda verso molteplici possibilità di finanziamento;
  • abbia le competenze per ogni tipologia di bando;
  • sia al corrente delle possibilità di cumulabilità;
  • abbia padronanza delle procedure necessarie per creare correttamente i documenti e presentare la domanda senza errori.

Noi di Finera siamo esperti in finanza agevolata a 360° e supportiamo quotidianamente le PMI per ottenere incentivi e contributi a fondo perduto. Vuoi maggiori informazioni? Contattaci per una consulenza gratuita.

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