Negli anni trascorsi, la Legge di Bilancio aveva già previsto delle agevolazioni allo scopo di promuovere la crescita imprenditoriale nelle regioni Centro e Sud Italia, con iniziative rivolte sia alla nascita di nuove imprese, sia allo sviluppo di quelle già esistenti. L’incentivo Resto al Sud è proprio uno di questi.
Resto al Sud è stato confermato anche per il 2022 e sono stati anche modificati alcuni parametri per facilitare l’accesso all’agevolazione. Per esempio, il limite di età è stato esteso dai 45 ai 55 anni. Ma come accedere a Resto al Sud? E cosa agevola il finanziamento Resto al Sud? Continua a leggere questo approfondimento per trovare le risposte a tutte le tue domande sull’agevolazione per le imprese del Sud Italia.

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Indice
A chi è rivolto Resto al Sud? I requisiti
Per poter accedere al bonus Resto al Sud, sia il soggetto richiedente, che l’impresa o investimento per il quale si richiede l’agevolazione devono rispondere a determinati parametri. Resto al Sud è infatti riservato a:
- soggetti maggiorenni che non abbiano ancora compiuto il 56° anno di età;
- soggetti residenti nelle regioni Sardegna, Sicilia, Molise, Puglia, Campania, Calabria, Basilicata, Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, oltre che nei 116 comuni delle aree a rischio sismico del Centro Italia;
- chi si è trasferito nelle suddette regioni – trasferendo la propria residenza – entro 60 giorni dall’accettazione della domanda. Se la precedente residenza era all’estero, devono essere trascorsi 120 giorni.
Le caratteristiche da non avere per fare domanda
Oltre ai requisiti richiesti per accedere a Resto al Sud 2022, ci sono anche caratteristiche che il soggetto richiedente non deve avere. Tra queste ricordiamo che chi fa domanda non deve:
- risultare titolare di altre attività d’impresa al 21 giugno 2017;
- aver ricevuto altre agevolazioni per l’autoimprenditorialità negli ultimi tre anni;
- essere occupato con un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Il soggetto richiedente deve anche impegnarsi a non sottoscrivere tale contratto per tutta la durata dell’incentivo. Se il richiedente ha un lavoro con contratto a tempo indeterminato, può inoltrare la domanda, ma qualora venisse accettata deve interrompere il contratto (ovvero lasciare il lavoro) per poter usufruire delle agevolazioni;
- essere stato titolare di una partita iva da libero professionista per una attività analoga a quella proposta per l’ottenimento del bonus nei 12 mesi precedenti alla presentazione della domanda.
Quali attività possono essere finanziate con l’agevolazione Resto al Sud?
L’agevolazione Resto al Sud 2022 finanzia molteplici attività di settori differenti come, ad esempio:
- le attività come libero professionista, sia in forma individuale sia in forma societaria;
- attività produttive nei settori della pesca e dell’acquacoltura, della trasformazione dei prodotti agricoli, dell’artigianato e dell’ industria;
- attività di fornitura dei servizi alle imprese e alle persone
- le attività nel settore del turismo
Sono quindi escluse dalle attività finanziabili con Resto al Sud le attività commerciali e quelle agricole.
Le spese ammissibili da Resto al Sud
Abbiamo appena visto a quali tipi di attività è riservata l’agevolazione. Tuttavia, non tutti gli investimenti possono essere coperti dal bonus. Occorre precisare che le spese ammissibili sono quelle sostenute a partire dalla presentazione della domanda per le imprese costituite, o dalla costituzione della società per le attività svolte in maniera collettiva. Resto al Sud copre infatti solo alcune spese e, nello specifico, si può richiedere l’agevolazione per spese:
- relative alla manutenzione straordinaria o ristrutturazione di beni immobili fino a un massimo del 30% del programma di spesa;
- sostenute per l’acquisto di nuove attrezzature, nuovi impianti e nuove macchinari;
- per l’acquisto (valido anche in abbonamento) di programmi informatici, e servizi per l’informazione, le tecnologie e le telecomunicazioni;
- effettuate per acquistare materia prima, materiali di consumo, per le utenze, e le garanzie assicurative (fino a un massimo pari al 20% del programma di spesa);
- per opere edili, se riguardano l’adeguamento della sede aziendale alle esigenze produttive dell’attività e nel limite massimo del 30% del programma di spesa;
- volte alla realizzazione di siti web, purché legati alle esigenze produttive, promozionali o gestionali dell’impresa;
- promozionali, quali stampa di volantini, brochure, cartelloni e biglietti da visita.
I beni agevolati rimangono vincolati all’esercizio dell’attività per 5 anni: non possono quindi essere trasferiti dalla sede aziendale né destinati a usi diversi per i 5 anni successivi al completamento del programma di spesa e non prima della restituzione del finanziamento bancario.
Cosa non è finanziabile da Resto al Sud?
Avendo ora visto quali sono le spese ammesse da Resto al Sud, capiamo che, di conseguenza, non sono finanziabili tramite il bonus le spese:
- di consulenza;
- per la retribuzione del personale;
- promozionali in merito a redazione di piani di marketing o investimenti di durata pluriennale;
- di progettazione;
- notarili, di tasse e imposte;
- per l’acquisto di automezzi, ad eccezione di quelli necessari al ciclo di produzione o trasporto in conservazione condizionata dei prodotti;
- di beni usati;
- per beni acquistati con sistema di leasing, leaseback o locazione finanziaria;
- relative a beni o servizi di proprietà di uno dei soci o di parenti o affini a uno dei soci;
- di importo unitario inferiore ai 500 euro. Questo valore (500 euro) non si riferisce al singolo bene, ma a tutta la fornitura riconducibile allo stesso fornitore. Non saranno quindi ammissibili spese che riguardano la stessa tipologia di acquisto presso lo stesso fornitore per una cifra inferiore ai 500 euro. Spese per tipologie di beni diverse anche inferiori a 500 euro (singolarmente), ma il cui totale supera questa cifra (effettuate presso lo stesso fornitore) sono invece ammissibile. Per renderle ammissibili le spese dovranno essere oggetto di una singola fattura.
Quali sono le percentuali coperte da Resto al Sud?
Una volta compreso quali spese sono ammissibili dall’agevolazione, quali sono le percentuali di investimento coperte dal bonus Resto al Sud 2022?
Le spese ammissibili sono coperte al 100%, ma il contributo è così articolato:
- Il 50% del finanziamento viene erogato da Invitalia a fondo perduto;
- il restante 50% è erogato sotto forma di finanziamento bancario. Può essere concesso da un istituto bancario e garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI, mentre gli interessi restano a carico di Invitalia.
Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio
Per quanto riguarda gli incentivi previsti da Resto al Sud, rimangono valide anche per il 2022 le importanti novità introdotte dalla Legge di Bilancio del 2021. Oltre all’estensione del limite di età dei richiedenti fino ai 55 anni, abbiamo:
- l’incremento della percentuale di contributo a fondo perduto, che passa dal 35% al 50%;
- l’aumento del finanziamento massimo per le attività individuali, che passa da 50.000€ a 60.000€;
- l’ampliamento del finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI, che è passato dal 65% al 50%;
- l’aggiunta un ulteriore contributo a fondo perduto al termine del progetto finanziato con Resto al Sud. Questo ulteriore bonus è di 15.000€ per le attività svolte in forma individuale e di 10.000€ per ciascun socio nelle società, con un massimo di 40.000€ di contributo all’interno della stessa società.
Invitalia Resto al Sud: documenti necessari
Per ottenere il finanziamento occorre presentare una domanda online attraverso l’apposita piattaforma messa a disposizione da Invitalia. La presentazione della domanda non prevede scadenze: l’unico limite previsto è quello dei fondi disponibili. Finché ci sono fondi disponibili, quindi, le domande possono essere presentate.
I documenti per imprese individuali o società non costituite
Nelle categorie “imprese individuali” e “società non costituite” rientrano l’apertura di attività svolte con partita IVA individuale, e le società tra professionisti per le attività svolte in forma collettiva. Le imprese individuali e le società non costituite, oltre a compilare il business plan dovranno allegare anche la seguente documentazione:
- dichiarazione soci non in possesso dei requisiti (in caso di Società costituenda);
- conformità agli originali della documentazione prodotta;
- società/impresa individuale non costituita;
- curriculum / Ruolo – Società/impresa individuale non costituita.
Società e imprese individuali costituite: quali documenti presentare
Le società già esistenti che possono inoltrare domanda per Invitalia per Resto al Sud 2022 devono essere state costituite dopo il 21 giugno 2017. Oltre al progetto imprenditoriale, le società o imprese individuali costituite dovranno presentare:
- Una dichiarazione di possesso requisiti Soggetti Richiedenti (Impresa individuale/società costituita);
- Curriculum / Ruolo – Società/impresa individuale costituita;
- La dichiarazione dei soci non in possesso dei requisiti (da sottoscrivere da parte di ognuno dei soci non in possesso dei requisiti);
- Una dichiarazione riepilogativa – Impresa individuale costituita (da sottoscrivere da parte del Titolare dell’impresa individuale);
- Una dichiarazione riepilogativa – Società costituita (da sottoscrivere da parte del Legale Rappresentante della società);
- Conformità agli originali della documentazione prodotta – Società/impresa individuale costituita.
Attività di libero professionista individuale, di società tra professionisti costituite e non costituite
In questa categoria rientrano le partita IVA per attività svolte in forma individuale e le società tra professionisti per le attività svolte in forma collettiva. Anche per queste categorie sono richiesti documenti precisi, che è importante consegnare compilati in modo corretto.
Attività di libero professionista individuale
Oltre a compilare il business plan, in caso di attività esercitata in forma individuale costituita, si dovrà presentare la seguente documentazione:
- curriculum del libero professionale individuale;
- dichiarazione riepilogativa – Libero Professionista (da sottoscrivere da parte del Titolare dell’Attività Libero Professionale);
- dichiarazione del possesso dei requisiti del Soggetto Richiedente;
- conformità agli originali della documentazione prodotta.
Società tra professionisti:
Per quanto riguarda le società tra professionisti, invece, sarà necessario consegnare a Invitalia:
- curriculum/ruolo – società tra professionisti;
- la dichiarazione dei soci non in possesso dei requisiti (da sottoscrivere da parte di ognuno dei soci non in possesso dei requisiti);
- una dichiarazione riepilogativa (da sottoscrivere da parte del Legale Rappresentante della società);
- una dichiarazione di possesso requisiti Soggetti Richiedenti;
- conformità agli originali della documentazione prodotta.
Società tra professionisti non costituite
Infine, per quanto riguarda le società tra professionisti non costituite, anche questa tipologia di soggetto può presentare domanda. Oltre al business plan, devono però presentare:
- curriculum / ruolo (da compilare a cura di ogni socio futuro);
- la dichiarazione di possesso requisiti Soggetti Richiedenti;
- una dichiarazione dei soci non in possesso dei requisiti (da sottoscrivere da parte di ognuno dei soci non in possesso dei requisiti);
- conformità agli originali della documentazione prodotta.
Tutti i soggetti richiedenti verranno convocati da Invitalia per un colloquio. Il colloquio può avvenire nella sede Invitalia di Roma oppure via Skype. È obbligatorio che tutti i soci partecipino al colloquio, pena l’esclusione.
Resto al Sud: come viene valutata la domanda
Le domande vengono valutate in ordine cronologico in base alla data di presentazione ed entro 60 giorni a partire dalla medesima data. Non viene redatta una graduatoria: ogni domanda viene valutata indipendentemente e valutata ammissibile o inammissibile.
Invitalia verifica le domande presentate in due fasi:
- la prima è volta alla verifica di tutti i requisiti del soggetto o soggetti richiedenti e del tipo di attività;
- la seconda fase, invece, valuta le competenze dei soci e la fattibilità del progetto d’impresa presentato.
Se durante il processo di verifica sorgono dei “motivi ostativi”, Invitalia te li comunica in modo che tu possa porvi rimedio. Cosa significa? Durante la valutazione possono emergere alcune criticità: per esempio, la domanda non rispetta appieno i requisiti, oppure i punteggi assegnati non sono sufficienti a rendere la domanda ammissibile. In questo caso, invece che rifiutare automaticamente la domanda, Invitalia comunica il “motivo ostativo” al soggetto o soggetti richiedenti, che avranno 10 giorni di tempo per rispondere.
Nella tua risposta puoi comunicare tutte le informazioni necessarie al superamento della criticità evidenziata. A questo punto, resta tutto nelle mani di Invitalia che può accettare le tue ulteriori informazioni e quindi comunicare l’esito positivo, oppure – al contrario – comunicare la non-ammissibilità della domanda.
FAQ Resto al Sud Invitalia
Non esiste un bando Resto al Sud. Le agevolazioni non vengono distribuite in base a bandi e graduatorie. Le domande vengono verificate ed eventualmente accettate in base all’ordine di ricezione. Le istanze vengono valutate entro 60 giorni dalla data di presentazione: per sapere se la tua domanda di finanziamento Resto al Sud è stata accettata, quindi, dovrai aspettare un massimo di 2 mesi.
In questo caso, se i soci che non rispettano i requisiti non superano ⅓ della compagine sociale, la domanda può essere comunque inoltrata. Tuttavia, i soci non devono avere rapporti di parentela con il soggetto richiedente (fino al quarto grado).
Non sono possibili appelli. Puoi però elaborare un nuovo progetto e presentare un’altra domanda.
Una volta ricevuta la comunicazione di ammissibilità della domanda, dovrai presentare entro 60 giorni (entro 120 se uno dei soci risiede all’estero): la documentazione che dimostri il trasferimento della residenza in uno dei comuni dei territori agevolati e la documentazione relativa alla costituzione dell’impresa. Entro 80 giorni dall’accettazione della domanda dovrà essere presentata la documentazione della concessione del finanziamento bancario.
L’erogazione delle agevolazioni inizia subito dopo l’accettazione della domanda. L’erogazione non è automatica e deve essere richiesta. Inoltre, viene erogata per stati di avanzamento, quindi la prima erogazione può essere richiesta solo dopo aver realizzato almeno il 50% del tuo programma di spesa.
No, Resto al Sud non è un bando e non ha una scadenza, né sono previste graduatorie. È un incentivo “a sportello”, quindi le domande possono essere presentate fino a esaurimento fondi.
Come richiedere Resto al Sud
Resto al Sud 2022 è una grande opportunità per le attività nuove o già costituite. Adesso hai tutto il bagaglio di conoscenze che ti occorre per affrontare questo percorso con piena consapevolezza. Per provare ad accedere a questa agevolazione, puoi fare domanda in autonomia, ma con il rischio di commettere errori che ti impediranno di ottenere il finanziamento che ti spetta.
Fai come tanti altri imprenditori che hanno già scelto di affidarsi Finera per accedere alle agevolazioni disponibili.Finera gestisce in prima persona la domanda di agevolazione, evitando all’azienda di incorrere in errori tali da compromettere in maniera definitiva il buon esito della richiesta. Se vuoi accedere a Resto al Sud senza intoppi, chiedi subito una prima consulenza gratuita e non vincolante.