Con l’inizio della guerra tra Russia e Ucraina, un numero sempre maggiore di imprese si sono trovate in difficoltà, soprattutto quelle aziende che prevedevano esportazioni in questi paesi. Fortunatamente, Simest, la società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, ha deciso di intervenire in aiuto di queste aziende con una serie di finanziamenti agevolati per favorire le imprese coinvolte, seppur in maniera indiretta, nel conflitto.
Nelle prossime righe, quindi, abbiamo deciso di mostrarti quali sono le iniziative in favore delle imprese che prevedono esportazioni in Russia, Bielorussia e Ucraina in maniera tale da comprendere le iniziative a loro supporto e vantaggio. Per maggiori informazioni, continua a leggere l’articolo.

Indice
Cos’è Simest?
Prima di capire quali sono gli interventi a disposizione delle imprese coinvolte nella guerra in Ucraina, è bene comprendere cos’è Simest e qual è il suo ruolo nel contesto economico. Come detto, Simest non è altro che una società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti che si occupa di sostenere la crescita delle imprese italiane attraverso l’internazionalizzazione della loro attività.
L’obiettivo di Simest, quindi, è quello di affiancare l’impresa per tutto il ciclo di espansione all’estero attraverso l’utilizzo di finanziamenti per l’internazionalizzazione, il supporto del credito e la partecipazione al capitale di impresa. Per il triennio 2023-2025, infatti, Simest ha già stanziato 18,5 miliardi di euro a supporto delle PMI. Adesso che hai capito cos’è Simest e di cosa si occupa, è arrivato il momento di conoscere gli strumenti che questa società mette a disposizione delle imprese che prevedono l’esportazione verso paesi come Ucraina, Russia e Bielorussia.
Finanziamenti agevolati Simest: quali sono?
A partire dal 3 maggio del 2023, sono essenzialmente due gli interventi a cui le aziende possono fare affidamento. Entrambi si configurano come dei finanziamenti a tasso zero. Vediamo quali sono nelle prossime righe.
Sostegno alle imprese italiane esportatrici in Ucraina e/o Federazione Russa e/o Bielorussia
Il primo intervento si configura sotto forma di finanziamento a tasso zero e prevede anche una quota di cofinanziamento a fondo perduto fino al 40% dell’intervento agevolativo complessivo, fino ad un massimo di 2 milioni di euro. Le imprese italiane che possono accedere a questa iniziativa sono tutte quelle che, tra il 2020 e il 2021, hanno realizzato un fatturato grazie all’export con i paesi citati di almeno il 10%, subendo poi una flessione dei ricavi in seguito allo scoppio del conflitto.
Il sostegno è dedicato alle PMI e alle Mid Cap italiane che sono presenti nel registro delle imprese e, quindi, che sono in attività. In particolare, è necessario che abbiano:
- sede legale oppure residenza fiscale in Italia, attive a partire dal 31 dicembre 2021
- depositato presso il Registro delle Imprese almeno due bilanci relativi ad altrettanti esercizi completi
- il loro fatturato derivante dalle esportazioni dirette con Russia, Bielorussia e Ucraina sia almeno il 10% del fatturato estero totale
Come funziona il finanziamento a tasso zero con cofinanziamento a fondo perduto
Ma come funziona un finanziamento di questo tipo? Innanzitutto, il finanziamento a tasso zero avviene in regime “de minimis”, mentre il cofinanziamento a fondo perduto è subordinato all’autorizzazione della misura da parte della Commissione Europea. La motivazione è presto detta: è necessario mantenere e salvaguardare la competitività sui mercati internazionali.
L’importo massimo finanziabile è di 2,5 milioni di euro e comunque non superiore al 25% dei ricavi medi degli ultimi due bilanci approvati da parte dell’impresa. Invece, la quota massima di finanziamento a fondo perduto si configura nel 40%. La quota di cofinanziamento a fondo perduto è concessa per un massimo di 2 milioni di euro.
La durata del finanziamento è di massimo 6 anni di cui 2 anni di preammortamento. Inoltre, nella fase di compilazione della domanda è necessario indicare una serie di informazioni. Ad esempio, il dato relativo al fatturato estero registrato per due anni nelle aree colpite dalla guerra. Inoltre, bisogna attestare di aver subito effettivamente un calo del fatturato di almeno il 20% rispetto al fatturato medio considerando il biennio precedente.
Quindi, riassumiamo le caratteristiche più importanti dell’intervento SIMEST per le imprese che esportano in Ucraina, Russia e Bielorussia:
- Tasso agevolato per il periodo di rimborso
- Fino al 40% di finanziamento a fondo perduto
- Durata del finanziamento pari a 6 anni
Come presentare la domanda?
Presentare la domanda per ottenere il finanziamento a fondo perduto è molto semplice. A partire dalle ore 9 del 3 maggio 2023, infatti, è possibile accedere al portale per la compilazione e l’inoltro delle richieste di finanziamento.
Per accedere al portale dovrai ottenere una posizione nella coda virtuale e, una volta che sarà arrivato il tuo turno, sarà possibile effettuare la compilazione della domanda entro un certo periodo di tempo. Il portale è attivo dalle ore 9 alle ore 18, dal lunedì al venerdì.
Come detto, per poter compilare la domanda, è necessario allegare una serie di documenti. Ad esempio:
- le dichiarazioni IVA relative al biennio 2020-2021
- l’asseverazione del revisore sul requisito del fatturato delle tre regioni geografiche
Inoltre, nel caso in cui la domanda fosse inviata tramite un consulente, è necessario anche allegare il contratto. Infine, è importante sottolineare che la presentazione della domanda non comporta la delibera dell’intervento che è comunque subordinata al completamento dell’istruttoria Simest e alla disponibilità delle risorse finanziarie.
Sostegno alle imprese esportatrici con approvvigionamenti da Ucraina e/o Federazione Russa e/o Bielorussia
Più o meno negli stessi termini, si configura la forma di finanziamento destinata alle imprese esportatrici con approvvigionamenti da Ucraina, Russia e Bielorussia. In particolare, il sostegno è orientato a tutte quelle imprese che singolarmente, a livello di filiera oppure a livello di Gruppo, erano interessate ad attività di approvvigionamento dai tre paesi. L’iniziativa, quindi, vuole far fronte ai rincari e agli impatti negativi che la guerra in Ucraina sta avendo sulle imprese italiane.
Anche in questo caso, il sostegno si configura come un finanziamento a tasso zero che può prevedere una quota di cofinanziamento che non può essere superiore al 40% dell’intervento agevolativo complessivo e nei limiti dei 2 milioni di agevolazione. Le caratteristiche più importanti di un intervento di questo tipo, quindi, si traducono in:
- Tasso agevolato per il periodo di rimborso
- Fino al 40% di quota a fondo perduto
- Durata del finanziamento fino ad un massimo di 6 anni
Il finanziamento Simest Ucraina, quindi, è rivolto a tutte le PMI e alle Mid Cap italiane che sono presenti nel registro delle imprese e attive. Inoltre, è necessario che abbiano una sede legale, fiscale e operativa in Italia a partire almeno dal 31 dicembre del 2021.
Inoltre, devono aver depositato presso il Registro delle Imprese, almeno due bilanci di due bilanci completi. Per partecipare all’iniziativa, il rapporto fatturato export medio del biennio 2020-2021 deve essere pari al 10% del fatturato totale medio.
Nel caso in cui i requisiti di cui sopra siano assenti, è necessario dichiarare in alternativa:
- di approvvigionarsi da fornitori che abbiano approvvigionamenti diretti e indiretti da Ucraina, Russia e Bielorussia, sulla base dei bilanci del 2020 e del 2021
- di fare parte di un Gruppo che comprende almeno un’impresa che si è approvvigionata in maniera diretta oppure indiretta da Ucraina, Russia e Bielorussia
Il funzionamento di questo sostegno è molto simile a quello dedicato alle imprese che esportano nei tre paesi coinvolti nel conflitto. In particolare, il finanziamento prevede un rimborso a tasso zero in regime “de minimis” con una concessione della quota di cofinanziamento che viene autorizzata dalla Commissione Europea.
L’importo massimo finanziabile è pari a 2,5 milioni di euro ed è comunque non superiore al 25% dei ricavi medi risultati degli ultimi due bilanci approvati dall’impresa. Anche in questo caso, inoltre, l’intervento agevolativo è fino al 40% e la concessione della quota di cofinanziamento a fondo perduto è per un massimo di 2 milioni di €.
Per la richiesta dell’intervento agevolativo, quindi, è necessario che durante la fase di compilazione della domanda venga indicato il dato relativo al fatturato estero riguardante il biennio dal 2020 e il 2021. Inoltre, bisognerà anche dichiarare l’ammontare e la modalità di approvvigionamento dei due anni.
Detto questo, successivamente alla delibera, l’impresa dovrà dimostrare che c’è stato un aumento del costo medio unitario degli approvvigionamenti pari ad almeno il 20% rispetto al biennio 2020 e 2021. Infine, dimostrare anche la riduzione degli approvvigionamenti, diretti e indiretti, pari ad almeno il 20%.
Come presentare la domanda?
Per presentare la domanda e accedere ai finanziamenti agevolati Simest, è necessario accedere al portale che è attivo a partire dal 3 maggio 2023. Per iniziare la procedura, quindi, sarà necessario attendere in una coda virtuale e completare il tutto entro una tempistica massima. Ecco perché è fondamentale avere già a disposizione tutti i documenti per evitare di effettuare di nuovo tutto il procedimento.
Quindi, per poter compilare la richiesta, è necessario allegare le dichiarazioni IVA del biennio 2020-2021 e l’asseverazione del revisore sul requisito di fatturato.
Come accedere ai finanziamenti agevolati SIMEST per l’export in Ucraina
Come hai potuto dedurre, il sostegno Simest Ucraina è un’iniziativa finalizzata proprio ad aiutare le imprese coinvolte in queste attività con un finanziamento a fondo perduto fino ad un massimo di 2 milioni di euro. Ovviamente, è necessario da parte delle imprese dimostrare che ci siano stati effettivamente dei danni derivanti dal conflitto dell’Ucraina attraverso la presentazione di una serie di documenti durante la fase di presentazione della domanda sull’apposito portale.
Tuttavia, ottenere l’agevolazione di Simest per l’export in Ucraina può rivelarsi complesso a causa dell’inefficienza e della scarsa qualità della burocrazia pubblica.
Un’indagine del 2023 del centro Studi Unioncamere ha rivelato che l’Italia, su 141 paesi del mondo, si trova al 4° posto per pesantezza della burocrazia sulle imprese e questo impatta negativamente sulla crescita economica del nostro Paese. Inoltre, molte aziende commettono errori durante la compilazione delle domande, sia di natura tecnica che nella rendicontazione finale delle spese per l’ammissione al finanziamento. Le PMI spesso si trovano in difficoltà perché:
- Si affidano a professionisti esterni, come commercialisti, che potrebbero non avere l’esperienza necessaria in materia di finanziamenti agevolati, pur essendo competenti in ambito fiscale;
- Non sono a conoscenza di tutti i bandi a loro disposizione;
- Incorrono in errori nella rendicontazione o nella presentazione della documentazione.
Nonostante queste difficoltà, molti imprenditori sono riusciti a ottenere le risorse finanziarie disponibili. Come? Affidandosi a una società di consulenza specializzata in finanziamenti agevolati, come noi di Finera. Collaboriamo strettamente con le PMI, mettendo a disposizione la nostra vasta esperienza in questo campo e supportando gli imprenditori in ogni fase della presentazione della domanda di finanziamento. Finalmente potrai ottenere l’agevolazione che desideri, evitando la frustrazione di fallire ripetutamente a causa di errori formali o di rendicontazione delle spese. Se vuoi accedere alle agevolazioni finanziarie Simest per l’export in Ucraina, compila il modulo e in 2 minuti fissa l’incontro gratuito e senza vincoli.