I finanziamenti alle imprese rappresentano una grande opportunità e, ottenere un prestito per la tua impresa, può essere un punto di svolta nella tua carriera: può aiutarti a iniziare un’attività o ad ampliare e fare un salto di qualità. Talvolta, ottenere un prestito fa la differenza anche in termini di sopravvivenza della tua attività; dopotutto, l’Italia e il mondo sta attraversando una grossa crisi e i prestiti per le aziende sono diventati anche un modo per affrontare le difficoltà legate a questo particolare periodo.
Quando si decide di richiedere un prestito per la propria azienda, ci sono diverse opportunità da valutare. I parametri che determinano la convenienza di una soluzione rispetto a un’altra sono molteplici, per questo abbiamo pensato di riassumere in questo articolo tutti gli aspetti che fanno parte del prestito per le aziende. Continua a leggere per capire come valutare quali sono le opportunità da cogliere e gli errori da non commettere per ottenere finanziamenti aziendali.
Indice
Cosa sono i finanziamenti alle imprese
Un prestito, coem saprai, è un finanziamento che può supportare la tua azienda in un momento di difficoltà, in occasione di un’opportunità di crescita, o in ogni occasione in cui l’impresa si trova a non avere a disposizione la liquidità necessaria per compiere gli investimenti che reputa necessari.
I prestiti, o finanziamenti, o mutui, sono soluzioni che esistono anche per i privati. Tuttavia, i prestiti per le aziende sono soluzioni dedicate alle piccole e medie imprese e talvolta anche al particolare tipo di investimento che intendono effettuare. I prestiti per aziende possono anche diventare soluzioni a tasso agevolato, a fronte di agevolazioni messe a disposizione da fondi europei o nazionali.
L’agevolazione è un supporto economico in più che l’azienda può ottenere, ma non è condizione necessaria all’ottenimento di un prestito (come invece accade per un credito d’imposta o un contributo a fondo perduto): in quanto imprenditore, puoi rivolgerti ad una banca e richiedere un prestito anche in assenza di agevolazioni in corso. Va da sé che l’agevolazione può farti ottenere condizioni molto più vantaggiose ed è quindi sempre bene controllare cosa hanno da offrirti gli strumenti della finanza agevolata.
Finanziamenti imprese: cosa valutare
I contatti di finanziamento possono avere durata variabile. I più brevi durano solitamente 3 o 5 anni. Quella di media lunghezza arrivano a 10 o 15, e poi ci sono i contratti a lungo termine che possono avere una durata decennale (20 o anche 30 anni!). Ma cosa determina la durata del contratto di finanziamento? A contare sono principalmente 2 fattori:
- l’ammontare della cifra presa in prestito
- le risorse economiche della tua azienda
In primo luogo, un prestito fatto per una cifra molto grande solitamente è a lungo termine: detto semplicemente, ti occorrerà più tempo per ripagare del prestito ottenuto attraverso i canoni mensili. Un prestito di poche migliaia di euro, invece, può essere ripagato con poche difficoltà nel giro di 5 anni e quindi rientra nella categoria dei finanziamenti a breve termine.
Tuttavia, le risorse della tua azienda possono incidere sulla durata del contratto: se un’impresa si trova in grande difficoltà, tenderà a scegliere opzioni che comportano canoni mensili di entità inferiore e quindi una durata del contratto di finanziamento maggiore. Al contrario, se la tua azienda può permettersi canoni mensili più consistenti, riuscirà a ripagare il debito in meno tempo e quindi ad ottenere un contratto più breve.
Per decidere tra un contratto a breve o a lungo termine, quindi, devi innanzitutto scegliere se pagare cifre più onerose mensilmente ma riuscire a liberarti prima di questo debito; oppure diluire la spesa in un numero maggiore di anni.
Le garanzie richieste dalla banca per i finanziamenti alle imprese
Quando ottieni un prestito dalla banca, o altro istituto di credito, può accadere che ti vengano richieste delle garanzie. Cosa significa? Una garanzia è un bene di cui il creditore (la banca) sarà autorizzato a disporre nel caso in cui il debitore (colui che ottiene il prestito, quindi in questo caso la tua impresa) diventi inadempienti, ovvero non riesca a far fronte al pagamento dei canoni mensili e quindi a restituire il prestito.
La garanzia viene iscritta al momento della stipula del contratto: si decide subito, cioè, quali sono questi beni di cui il creditore potrà eventualmente disporre. Ma cosa sono questi beni? Di solito, si pensa alle ipoteche sul bene immobili (il bene immobile diventa di proprietà della banca se non riesci a pagare il mutuo, per esempio), ma esistono diversi tipi di garanzia che sono considerati di diversa entità. La scelta e l’eventuale iscrizione di una garanzia rispetto ad un’altra è un parametro che può influenzare tutta la struttura del contratto di finanziamento (durata, ammontare totale del prestito, e anche entità dei canoni mensili).
Quali tipi di garanzie esistono?
Le tipologie di garanzie sono davvero molte, ma di seguito ti presentiamo quelle che vengono maggiormente utilizzate.
Garanzie reali
Le garanzie reali sono strumenti che permettono al creditore di porre un vincolo su un bene di proprietà del debitore, in modo che – in caso di inadempienza – il credito può disporre del bene in questione in vari modi (anche diventandone proprietario e rivendendolo). Le forme più comuni di garanzia reale sono il privilegio, il pegno e l’ipoteca.
- Il pegno: il pegno è una garanzia reale su beni mobili (titoli, somme di denaro…). Nel caso di pegno, trattandosi di beni mobili, si ha lo spossessamento del bene. La proprietà del bene passa quindi alla banca proprio come prova della costituzione di garanzia.
- L’ipoteca: l’ipoteca è una garanzia reale su un bene immobile. Al momento dell’iscrizione della garanzia, il bene immobile viene iscritto in un registro: in caso di insolvenza, la banca avrà diritto a vendere il bene immobile e trattenere il ricavato che le spetta perché il suo credito venga risarcito.
- Il privilegio: è una garanzia reale che ha un meccanismo diverso da quelli, simili, che abbiamo visto sopra. Con questa modalità si identifica quale credito ha un privilegio di liquidazione rispetto agli altri. Ovvero, in caso di insolvenza della tua impresa, è il credito privilegiato che deve essere liquidato per primo per intero, con precedenza rispetto a tutti gli altri.
Garanzie personali
Le garanzie personali prevedono la presenza di un terzo soggetto, il quale – in caso di insolvenza del debitore – garantisce con il proprio patrimonio per conto del debitore stesso. Anche in questo caso, all’interno dell’insieme delle garanzie personali, possiamo individuare almeno due alternative:
- La fideiussione: la fideiussione individua il soggetto che in caso di tua inadempienza sarà responsabile del pagamento del tuo debito. La fideiussione si individua con una firma del soggetto in questione al momento della stipula del contratto: sottoscrivendo la garanzia, il soggetto fideiussore si impegna a risarcire il creditore (la banca) nel caso in cui tu non sia in grado di pagare il debito. Per un prestito, può essere individuato anche più di un fideiussore.
- L’avallo: questa tipologia sta diventando sempre meno utilizzata. Si tratta dell’avallo cambiario, che si utilizza quando il debito è rappresentato da una cambiale (ecco perché è ormai in disuso).
Garanzie atipiche
Le garanzie atipiche sono garanzie che possono non essere normate appieno nel Codice Civile (per questo vengono denominate atipiche, o improprie). Sono comunque diffuse nella prassi bancaria e possono essere sia di tipo reale che personale.
1. Garanzie reali atipiche
Tra le garanzie reali atipiche rientra la cessione del credito. Quando l’impresa vanta un credito nei confronti di un debitore, può cedere il credito alla banca e in questo modo ottenere in cambio liquidità immediata.
La liquidità immediata viene erogata sotto forma di finanziamento ed è quindi possibile, in questo modo, ottenere un prestito per supportare i propri investimenti.
Cessione del credito pro soluto o pro solvendo?
La cessione del credito può essere pro soluto: formula che prevede l’anticipazione dei crediti al momento della cessione. In questo caso il cedente non ha il dovere di rispondere dell’eventuale inadempienza del debitore.
Oppure, la cessione può avvenire pro solvendo: questa formula prevede che vengano pagati i crediti alla scadenza degli stessi. In questo caso, quindi, il cedente deve rispondere dell’eventuale inadempienza del debitore.
2. Garanzie personali atipiche: le polizze fideiussorie e le lettere di patronage
Le polizze fideiussorie sono delle garanzie personali atipiche e, nello specifico, si tratta di un contratto tra un creditore e un debitore. Nel caso di un prestito impresa, la banca può eseguire alcuni controlli prima della stipula del contratto di finanziamento e poi emettere la polizza in cui vengono indicati: l’importo garantito al beneficiario in caso di inadempienza del debitore, il costo della polizza e la durata del contratto.
Esiste anche la fideiussione omnibus: a differenza di una fideiussione normale, che viene limitata ad un determinato importo, la fideiussione omnibus è molto più ampia e costituisce una garanzia generica. Si usa in genere quando la banca apre un credito a favore di un suo cliente.
Le lettere di patronage sono invece delle dichiarazioni (redatte in forma epistolare e quindi per questo definite “lettere”) che un soggetto rilascia alla banca e che funziona in sostituzione di una fideiussione vera e propria. L’impegno che il terzo soggetto assume è meno stringente rispetto alla fideiussione, ma può comunque agevolare l’ottenimento di un prestito presso una banca.
Altri tipi di garanzia per i prestiti alle imprese
Alle tipologie di garanzia viste fino a qui, se ne aggiungono altre 3 che è bene conoscere: il mandato d’incasso, la vendita con riserva, il patto di riscatto, la vendita con patto di locazione.
- Mandato all’incasso a scopo di garanzia: Con questo contratto un mandatario riceve l’incarico di riscuotere i crediti che vanta nei confronti di un creditore.
- Vendita con riserva di proprietà: Con questa formula, è possibile utilizzare un bene fin da subito, pagando l’acquisto attraverso una formula rateale. La proprietà del bene, però, rimane del venditore fino al momento del pagamento dell’ultima rata.
- Patto di riscatto: il venditore si riserva il diritto di riacquistare il bene mediante restituzione del prezzo pagato e delle eventuali spese sostenute.
- Sale and lease back (vendita con patto di locazione): è una forma di finanziamento che consiste in un contratto di vendita tra il proprietario del bene e un’istituzione finanziaria. Quest’ultima assegna il bene in locazione finanziaria a un utilizzatore.
Tassi di interesse per i finanziamenti alle imprese
Quando si riceve un prestito, solitamente bisogna rimborsarlo con una quota che è maggiorata rispetto alla cifra che si è ricevuta. Questa maggiorazione è data da una certa percentuale di interessi. L’’interesse su un prestito è uno dei parametri più importanti da tenere in considerazione, perché determina il vero e proprio costo del finanziamento. Il tasso di interesse dipende da alcuni fattori e puoi trovare alcune differenze rivolgendoti all’una o all’altra banca.
Tasso semplice e tasso composto
La prima importante distinzione è quella tra tasso semplice e tasso composto. Il tasso semplice è un tasso proporzionale al tempo e al capitale, fissato sul prestito principale. Le banche non emettono quasi mai finanziamenti a tasso semplice.
L’interesse composto, invece, non viene calcolato solo sul prestito principale, ma anche al netto degli interessi accumulati nel periodo precedente. In questo caso, il debitore è tenuto a pagare, in totale, una cifra molto ampia. Sebbene sia raro che una banca te lo conceda, un tasso semplice è quindi sempre più conveniente. Inoltre, conoscere questa differenza ti aiuterà ad avere maggiore contezza del vero costo del tuo finanziamento.
TAEG e TAN: cosa indicano questi parametri?
Quando si richiede un prestito si sente spesso parlare di TAEG e TAN, ma cosa indicano questi due parametri? Il TAEG è il tasso annuo effettivo globale e indica il costo totale del finanziamento espresso in percentuale annua. È comprensivo degli interessi e di tutte le altre spese.
Il TAN è invece il Tasso annuo nominale e indica il tasso di interesse del finanziamento senza comprendere spese o commissioni, ed è anch’esso calcolato su base annua. Questo viene definito sulla base dello spread e di altri parametri molto complessi.
Tasso fisso o tasso variabile
Il TAN può essere fisso o variabile. Il tasso fisso rimane lo stesso di anno in anno e viene stabilito al momento della stipula del contratto e dipende dallo spread e da l’Inter Rate Swap (IRS). Con il tasso di interesse fisso, i canoni mensili rimangono invariati per tutta la durata del contratto. Il tasso di interesse variabile viene invece definito in base allo spread dall’Euribor. Al momento della stipula del contratto si stabilisce un tasso di interesse ma, a differenza di quanto accade per quello fisso, il tasso viene ricalcolato periodicamente e può modificarsi in base all’oscillazione dei parametri di riferimento.
Con questa opzione, quindi, le rate mensili non rimangono sempre identiche a loro stesse e non è garantito che vadano a scendere. Il tasso di interesse variabile può diminuire come aumentare. Per non rischiare che i canoni mensili diventino troppo onerosi a causa di un interesse sempre più elevato, in caso di interesse variabile si prevede un CAP, capped rate, un tetto massimo raggiunto il quale il tasso non aumenta oltre.
Come richiedere i finanziamenti alle imprese
Richiedere i finanziamenti alle imprese implica il rivolgersi a un istituto di credito. Se quindi hai bisogno di un prestito per la tua impresa devi rivolgerti a una banca o una finanziaria. Se poi sei interessato a un’agevolazione particolare che può offrirti il supporto economico che cerchi per il tuo investimento ci sono dei passaggi in più da fare. Vediamo per prima la procedura normale, e poi quella da seguire nel caso di partecipazioni a bandi o richieste di agevolazioni.
Richiedere un prestito per la tua impresa
La prima fase della richiesta di un prestito è quella in cui ti rivolgi una banca, comunichi le tue esigenze e lasci che ti vengano proposte delle soluzioni. In questa fase, sei tu a valutare quali sono le opzioni migliori per te, e tutto quello di cui abbiamo parlato sinora può darti una grossa mano nel comprendere appieno le offerte e nel saperle valutare.
A sua volta, anche la banca effettua delle verifiche sul tuo conto. Esiste infatti una fase di attesa che di solito non dura più di qualche giorno: è il tempo che la banca si prende prima di farti sapere se il tuo prestito è stato approvato oppure no. Ma cosa succede durante questi giorni?
In una prima fase, la banca verifica l’idoneità della tua impresa riguardo alla capacità di rimborsare un finanziamento. Questa operazione avviene in maniera automatizzata, attraverso software elettronici. Superata questa fase, la pratica passa ad uno specialista che si occupa di valutare personalmente la tua richiesta.
Richiedere un prestito agevolato
Per richiedere una prestito agevolato devi per prima cosa presentare domanda per l’agevolazione. Prima di richiedere il finanziamento e poi cercare di ottenere l’agevolazione, devi risultare idoneo. Solo successivamente puoi passare alla stipula del contratto di finanziamento. Una volta firmato il contratto, dovrai farne comunicazione all’ente che ti eroga l’agevolazione sempre utilizzando le piattaforme web a tua disposizione.
In cosa consistono le agevolazioni?
Nei prestiti agevolati, l’agevolazione in questione agisce sul tasso di interessi. Un prestito agevolato può essere restituito tramite canoni mensili a percentuali di interessi molto inferiori rispetto a quelle di mercato. Il costo totale del finanziamento e l’ammontare delle rate mensili, in questo modo, diminuisce considerevolmente.
Estinzione dei prestiti alle imprese
Estinguere un prestito significa rimborsare il debito in anticipo. Se ti trovi nelle condizioni opportune, puoi decidere di ripagare il tuo debito più in fretta e, in questo modo, liberartene. Non puoi decidere di farlo come e quando vuoi: anche le condizione di estinzione del prestito sono da stabilire e vengono quindi fissate al momento della stipula del contratto.
Se scendiamo più nel dettaglio, però, l’estinzione del debito è un tuo diritto e puoi farlo in qualsiasi momento. C’è un aspetto tecnico che però fa sì che, all’atto pratico, non ti conviene farlo. Nel tuo contratto di finanziamento, infatti, potrebbe essere prevista una penale in caso di estinzione anticipata. Se questa clausola non è prevista, però, estinguere il debito in anticipo può avere grandi vantaggi, primo su tutti, quello di risparmiare sugli interessi non ancora maturati.
Ottenere un prestito per la tua impresa
Questo approfondimento ha voluto essere una guida sul tema dei prestiti alle imprese. Dovendoti rivolgere in ogni caso a un istituto di credito, devi tenere presente che, dopo il Credit Crunch del 2011, le banche devono seguire particolari processi burocratici, per l’erogazione del credito alle imprese e difficilmente riescono a rispondere con tempismo a tutte le richieste pervenute dalle imprese.
Una strada alternativa è affidarsi a Finera, società di consulenza in finanza aziendale che controlla Soluzione Funding Srl, specializzata in mediazione del credito. Con Finera, la tua azienda viene seguita da esperti della mediazione creditizia e, grazie a una rete di oltre 20 partner tra istituti di credito e il lavoro di un team di specialisti preparato, ti aiutiamo a ottenere il prestito (o i prestiti) per la tua impresa. Già più di 500 piccole e medie imprese si sono affidate alla nostra società. Se anche tu vuoi ottenere la tua prima consulenza gratuita, contattaci subito.