Negli ultimi anni, l’attenzione verso gli aspetti riguardanti la sostenibilità aziendale è cresciuta enormemente. Ecco perché un numero sempre maggiore di realtà ha deciso di integrare il concetto di ESG (Environmental, Social and Governance) all’interno della propria strategia di business, promuovendo iniziative di sostenibilità.
I fattori ESG hanno acquisito un ruolo sempre più centrale nel panorama finanziario, spingendo la regolamentazione globale a emanare direttive più stringenti per la trasparenza e la rendicontazione ESG. Gli investitori, istituzionali e privati, stanno sempre più prediligendo aziende con solidi profili ESG, considerandoli indicativi di una gestione aziendale di qualità e resilienza. La pandemia di COVID-19 ha inoltre messo in luce l’importanza della responsabilità sociale delle aziende, con un’enfasi particolare sulla salute e la sicurezza sul lavoro. In sintesi, gli ESG stanno diventando non solo indicatori di sostenibilità, ma anche di vitalità e innovazione aziendale.
Ma, esattamente, cosa comprendono questi criteri? Perché sono di grande importanza anche per le PMI? E come si fa ad adeguarsi a questi indici di sostenibilità? Continua a leggere questa guida per trovare risposta a tutte le tue domande.

ESG: la guida per PMI ai criteri di sostenibilità
ESG: significato
Coniato nel lontano 2004, il termine ESG non è altro che l’acronimo di Environmental, Social and Governance. Si tratta di una definizione che è stata inserita all’interno di una pubblicazione intitolata “Who Care Wins – Connecting Financial Markets to a Changing World”.
Si tratta di una ricerca che è stata un’iniziativa congiunta da parte di diverse istitutizioni finanziarie invitate dal segretario delle nazioni unite a sviluppare delle linee guida e raccomandazioni su come integrare la questione ambientale e sociale all’interno di aziende e business.
La componente ambientale (E) riguarda l’impatto di un’azienda sull’ambiente, la componente sociale (S) si focalizza sulle pratiche aziendali che riguardano le persone e le comunità, mentre la componente di governance (G) si concentra sulla trasparenza e l’efficacia delle strutture di governo aziendale. ESG è un concetto importante perché consente alle aziende di adottare delle pratiche sostenibili che creano valore nel lungo periodo, migliorando la reputazione delle PMI e attirando investitori.
I criteri ESG nel PNRR
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dedica attenzione ai criteri ESG (Environmental, Social, and Governance), integrandoli come parte centrale della strategia per la ripresa e la resilienza post-pandemia. Il PNRR mira a guidare gli investimenti e le riforme in settori chiave per promuovere uno sviluppo sostenibile, inclusivo e resiliente, allineando gli obiettivi nazionali con gli obiettivi più ampi dell’Unione Europea, come il Green Deal Europeo e l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile.
Integrazione degli ESG nel PNRR
Ambientale (Environmental):
- Transizione Ecologica: Il PNRR si prefigge di accelerare la transizione verso un’economia verde attraverso investimenti in energie rinnovabili, efficienza energetica, mobilità sostenibile, e la tutela della biodiversità.
- Sostenibilità: Progetti per la riduzione delle emissioni di CO2 e per la resilienza ai cambiamenti climatici sono previsti, come la ristrutturazione e la costruzione di edifici più efficienti dal punto di vista energetico.
Sociale (Social):
- Inclusione Sociale e Occupazione: Si punta a ridurre le disuguaglianze sociali attraverso l’istruzione, la formazione, l’inclusione lavorativa, e il rafforzamento dei sistemi di welfare.
- Salute: Miglioramento dell’accessibilità e della qualità dei servizi sanitari, con investimenti in infrastrutture sanitarie e in tecnologie digitali per la salute.
Governance (Governance):
- Digitalizzazione e Innovazione: Il piano prevede investimenti significativi nella digitalizzazione della pubblica amministrazione per renderla più efficiente, trasparente e accessibile ai cittadini.
- Riforme Strutturali: Includono miglioramenti nella giustizia e nell’amministrazione pubblica, nonché nella concorrenza e nel contesto normativo per le imprese, per promuovere una crescita sostenibile e una governance efficace e responsabile.
Per assicurare che i criteri ESG siano ben integrati, il PNRR prevede anche meccanismi di monitoraggio e valutazione degli impatti ambientali e sociali delle varie iniziative, assicurando che gli investimenti e le riforme siano allineati con gli obiettivi di sostenibilità a lungo termine.
Quali sono i criteri ESG?
Come anticipato, i tre criteri che compongono la definizione di ESG sono Ambiente, Sociale e Governance. Abbiamo deciso di approfondire le loro caratteristiche nelle prossime righe:
- Ambiente: con il primo elemento ci si chiede qual è l’impatto di una società sull’ambiente. I criteri ambientali riguardano l’impronta di carbonio, le sostanze chimiche che sono coinvolte all’interno di un processo di produzione, le risorse naturali e gli interventi di sostenibilità lungo tutta la catena di approvvigionamento.
- Sociale: il fattore sociale, invece, indica in che modo l’azienda si muove per mostrare attenzione verso tutto ciò che riguarda i diritti umani, l’uguaglianza LGBTQ+, la diversità etnica nella classe dirigente, i programmi di inclusione.
- Governance: con l’ultimo elemento, quello della governace, si sottolinea in che modo il consiglio di amministrazione e la direzione stanno abbracciando il cambiamento. Tra gli aspetti di cui tener conto ci sono le retribuzioni dei manager, la diversità etnica e culturale dei gruppi dirigenti.
I punti di riferimento dell’ESG
I punti di riferimento delle logiche ESG possono essere dedotti da due grandi momenti: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile gli SDGs delle Nazioni Unite e gli Accordi di Parigi. L’Agenda 2030 non è altro che il programma che è stato sottoscritto nel 2015 durante l’assemblea generale dell’ONU e dai suoi 193 paesi membri.
L’Agenda 2030 prende in considerazione gli impegni per le persone, per la prosperità e la salvaguardia dei paesi. Si concretizza nei 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile che prevedono un ampio pacchetto di azioni. Si tratta di obiettivi interconnessi tra di loro e considerano temi che riguardano: la lotta alla povertà, alla fame fino ad arrivare al diritto all’istruzione, alla salute, all’accesso all’acqua e all’energia. I 17 SDGs, ovviamente, affrontano anche tematiche riconducibili al cambiamento climatico e alla tutela dell’ambiente.
Nello stesso anno, è stato firmato l’Accordo di Parigi, una grande intesa universale che ha ad oggetto il climate change. La scelta strategica che è stata definita nella capitale della Francia è quella di contenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto di 2° C oltre i livelli pre-industriali e limitare questo incremento a 1,5° C.
I criteri di sostenibilità in Italia
Ma qual è la situazione in Italia? Per capirlo va approfondito il Rapporto SDGs 2021 dell’Istat che analizza la situazione del nostro paese in merito ai 17 SDGs.
Il rapporto sottolinea come ci siano degli aggiornamenti positivi in termini di riduzione del consumo di suolo, rallentamento nella deforestazione, rendicontazione ambientale e sviluppo dell’economia circolare. Tuttavia, le situazioni critiche rimangono tali quando si parla di lotta alla povertà, alla parità di genere, alla qualità della vita nelle città, alle emissioni di CO2, etc.
Inoltre, un altro dato importante, di cui le aziende dovrebbero tener conto, è che in meno di 10 anni la preoccupazione delle famiglie per i cambiamenti climatici è passata dal 63,3% del 2012 al 70% del 2021.
Gli obiettivi dei principi ESG
Le attività previste dall’ESG sono finalizzate a raggiungere una serie di obiettivi molto importanti, tra cui:
orientare i flussi finanziari verso investimenti sostenibili
gestire in modo più efficace i rischi finanziari che derivano dal cambiamento climatico, dal consumo di risorse, dal degrado ambientale e da disuguaglianze sociali
migliorare la trasparenza e determinare un approccio di lungo periodo nelle attività finanziarie
Tuttavia, l’efficienza, concetto di cui si sente spesso parlare in associazione al concetto di ESG, non è il solo elemento necessario per cambiare il paradigma. Infatti, bisogna considerare anche dei progetti basati direttamente oppure indirettamente sui 17 SDG (Sustainable Development Goals) delle Nazioni Unite che sono promotori di nuovi modelli innovativi come economia circolare e lavoro da remoto.
Pertanto, è necessario riguardare completamente il rapporto tra aziende e risorse. Al contempo, è importante realizzare un’adeguata analisi delle minacce strategiche nell’ottica delle continuità aziendale.
Si tratta di un concetto davvero molto importante per la vita delle imprese. Queste ultime, infatti, attraverso un adeguato assetto organizzativo, sono in grado di rendere più facile l’implementazione di strategie di sostenibilità da cui deve poi derivare la rendicontazione ESG.
I vantaggi della ESG si traducono anche in termini di accesso al credito e di maggiore attenzione verso i clienti che chiedono sempre di più alle aziende una maggiore attenzione ai temi della sostenibilità ambientale e non solo.
Come si svolge l’analisi ESG?
Quando si sente parlare di ESG, spesso chi gestisce un’impresa si chiede quali sono le iniziative che dovrebbe mettere in atto all’interno della propria azienda. Le domande più frequenti sono:
- Come introdurre questi concetti?
- Quali sono gli standard da seguire?
- Dove reperire le informazioni utili?
Per rispondere in maniera puntuali a domande di questo tipo, è bene imbattersi in un percorso di informazione e poi di formazione specifica, affinché tutta l’azienda sia allineata e sia a conoscenza dei principi ESG. Successivamente, sarà possibile avviare la loro implementazione e attivarli.
In ogni caso, è importante avere una chiara definizione dell’identità dell’organizzazione che porti poi ad una relazione di sostenibilità che è suddivisa in: relazione economica, sociale e ambientale.
Tutto ciò si può ottenere attraverso il coinvolgimento delle strutture dell’organizzazione stessa, seguendo un modello di gestione operativa che si divide in: formazione e redazione. All’interno di questa seconda fase, è necessario prevedere altri passaggi come: pianificazione e programmazione, raccolta ed elaborazione dei dati e dei testi, pubblicazione e diffusione.
Ma quali sono le misure da implementare? Abbiamo deciso di elencare alcune attività per categoria di intervento:
- Misure ambientali: obiettivi di riduzione emissioni di CO2, consumo di energia, consumo di energia da fonti rinnovabili, gestione acqua e rifiuti, prelievi idrici, scarichi idrici, rifiuti riciclati, politica ambientale, supervisione ambientale, etc.
- Misure di sostenibilità: turnover del personale, diversità di genere, numero di dipendenti, sicurezza e formazione, lavoro minorile, lavoro forzato, diritti umani, politiche contro la corruzione, politiche per la protezione del cliente, etc.
- Misure di Governance: certificazioni, percentuale di membri indipendenti, etica del business, etica di reporting, reporting di sostenibilità, certificazioni e adesioni a protocolli, etc.
Come si calcola il rating ESG?
Le società di ricerca ESG si occupano di elaborare delle valutazioni per un’ampia gamma di aziende e di organizzazione in maniera tale che si utilizzi una metodologia utile per poter confrontare in maniera efficace diversi investimenti.
Pertanto, i punteggi ESG non sono altro che dei rating che le società di ricerca assegnano alle singole società, basandosi su più criteri. Bloomberg, gli indici S&P e Dow Jones, JUST Capital, MSCI e Refinitiv sono alcune delle società di rating ESG più famose e i punteggi che elaborano considerano un range che va da 1 a 100 punti.
Ovviamente, più è alto il punteggio, migliore sarà la performance di una società nel soddisfare i criteri ESG. Le società di ricerca ESG prendono in considerazione aspetti come bilanci annuali, strategie di sostenibilità aziendale, gestione di risorse umane ed economiche, struttura e retribuzione del consiglio di amministrazione, etc.
L’importanza degli ESG per le PMI
L’integrazione dei principi ESG nelle aziende è un fenomeno in crescita, sostenuto dalla crescente attenzione verso la sostenibilità aziendale. Questo approccio olistico, che valuta l’impatto ambientale, sociale e di governance, mira a generare valore a lungo termine e a migliorare la reputazione aziendale, attirando così maggiori investimenti. I riferimenti chiave per gli ESG, che hanno spinto verso azioni concrete contro il cambiamento climatico e la promozione dell’inclusione sociale, sono:
- l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite;
- gli Accordi di Parigi.
La sensibilità verso l’impatto delle aziende sull’ambiente e la società è ormai ineludibile, come dimostrano i danni ambientali causati da industrie di diversi settori. Per contrastare questa tendenza, sempre più aziende si impegnano a seguire i parametri ESG. Essi implicano un’azione responsabile e trasparente nelle pratiche aziendali, dalla riduzione delle emissioni di gas serra all’uso di energie rinnovabili, dalla promozione di diversità e inclusione alla sicurezza dei lavoratori.
Gli ESG, quindi, sono diventati un punto cardine nel mondo degli affari e degli investimenti. Le aziende, indipendentemente dalle loro dimensioni, stanno riconoscendo l’importanza di integrare gli ESG nelle loro operazioni, un impegno che comporta anche l’accesso a nuove fonti di finanziamento e un miglioramento nella reputazione del brand.
L’adozione degli ESG richiede uno sforzo normativo e culturale, introducendo pratiche operative quotidiane etiche, pianificazione strategica di lungo termine e gestione del rischio. Per un’integrazione efficace, è cruciale una leadership impegnata, una formazione approfondita dei dipendenti e la promozione di una cultura aziendale basata sulla trasparenza e la responsabilità.
Secondo studi come quello della Cerved Rating Agency, le aziende con punteggi alti in ESG sono più solide e presentano minori rischi di credito. Ciò conferma che l’adozione di criteri ESG è sia eticamente corretta, sia vantaggiosa sul piano economico, soprattutto per le piccole e medie imprese. Adottando pratiche di sostenibilità efficaci, infatti, le Micro e PMI si dimostrano meno rischiose.
FAQ ESG
ESG è l’acronimo che indica tre concetti: Environmental, Social e Governance. Queste sono le tre aree principali in cui, nel settore finanziario, si valutano sostenibilità e impatto sociale degli investimenti di un’azienda. Il termine è stato coniato nel 2004 e indica le iniziative che vengono attuate dai business per gestire le questioni ambientali, sociali e di corporate governance.
Per strategia ESG si intende un approccio che prevede l’inclusione di fattori ambientali, sociali e di governance nell’analisi finanziaria tradizionale.
I tre pilastri di ESG sono Environment, Social e Governance. Sono i tre aspetti della sostenibilità identificati da parte dell’Unione Europea. Servono a misurare e verificare l’impegno in termini di sostenibilità di un’impresa oppure di un’organizzazione.
Come le PMI possono abbracciare i criteri di sostenibilità?
L’adozione di criteri ESG rappresenta per le PMI un viaggio verso una gestione più consapevole e vantaggiosa, sia per l’ambiente sia per il business. Integrare la sostenibilità nella strategia aziendale comporta benefici sostanziali e può essere realizzato attraverso:
- Valutazione ESG: Condurre un’analisi dettagliata per identificare come migliorare l’impatto ambientale e sociale dell’azienda, misurando ad esempio l’emissione di gas serra e verificando la sostenibilità dei fornitori.
- Miglioramento dell’Efficienza Energetica: Adottare tecnologie che riducano il consumo di energia, come sistemi di illuminazione efficienti e fonti di energia rinnovabile.
- Gestione dei Rifiuti: Impegnarsi a ridurre, riutilizzare e smaltire correttamente i rifiuti prodotti, minimizzando l’impronta ecologica dell’azienda.
- Selezione dei Fornitori: Selezionare collaboratori e fornitori che condividano un impegno verso la sostenibilità, allineando la catena di approvvigionamento con gli obiettivi ESG.
- Coinvolgimento dei Dipendenti: Coinvolgere attivamente i team nel processo sostenibile, valorizzando i loro suggerimenti e partecipazione alle iniziative ESG.
- Governance: Adottare una gestione aziendale trasparente e etica, con politiche solide di governance che rafforzino la fiducia degli stakeholder.
- Accesso a Finanziamenti Sostenibili: Sfruttare finanziamenti favorevoli per investire in attrezzature e tecnologie che incrementino l’efficienza operativa e riducano l’impatto ambientale.
Nel corso del 2023 sono stati attivati alcuni bandi per gli ESG, tra cui quelli delle singole camere di commercio. Si tratta di incentivi solitamente a fondo perduto che supportano le PMI proprio a modificare il proprio approccio in un’ottica ESG. Un’impresa ha però difficoltà a tenersi aggiornata in merito alla pubblicazione di queste misure. Ecco perché affidarsi a uno specialista in finanza agevolata è sempre la soluzione ottimale. Un esperto, infatti, monitora quotidianamente le agevolazioni ed è in grado di individuare e consigliare quelle più adatte a ciascuna PMI. Se vuoi sapere come un’azienda specializzata in finanza aziendale può supportarti nell’individuazione e nell’accesso a bandi e contributi a fondo perduto come quelli per i criteri ESG, contatta Finera per una prima consulenza gratis e non vincolante.