Le piccole e medie imprese sono l’ossatura dell’economia di molti Paesi, soprattutto dell’Italia. Tuttavia, l’attutale contesto economico e geopolitico, sta mettendo in seria crisi le PMI. Solo nel primo trimestre del 2022 hanno cessato l’attività oltre 110.000 piccole e medie imprese italiane, e la situazione non sembra in miglioramento. Le ultime novità introdotte dalla Legge Finanziaria 2023, da un lato prorogano alcuni aiuti alle imprese, ma ne tolgono altri, tra cui la possibilità di cessione del credito per il Superbonus.
Tuttavia, la cessione del credito rimane una soluzione valida per molte altre casistiche che non rientrano nel Superbonus. La cessione del credito, infatti, supporto la PMI che necessità di liquidità immediata e può essere di due tipi: pro soluto e pro solvendo. Ma come funzionano queste due tipologie di cessione del credito? Leggi la guida per scoprire i dettagli.

Indice
Cosa significa cessione del credito?
La cessione del credito è uno strumento finanziario rivolto alle imprese che si trovano in difficoltà a gestire i propri crediti inesigibili, ossia degli importi che molto probabilmente non verranno pagati dal debitore. La cessione del credito è infatti un accordo contrattuale attraverso il quale il diritto di credito dell’azienda (definita cedente) viene trasferito a un acquirente terzo (il cessionario). Quest’ultimo acquista il diritto al credito a un determinato prezzo, per poi procedere alla riscossione dell’importo nei confronti del debitore (detto il ceduto).
La cessione del credito è disciplinata all’Art.1260 e successivi del Codice Civile. Possono essere oggetto di cessione, sia a titolo gratuito che a titolo oneroso, tutti i crediti deteriorati di natura:
- commerciale, ossia non erogati da soggetti come la banca, ma da aziende commerciali e/o industriali in favore di altre aziende beneficianti;
- finanziaria, ovvero non originati dalla vendita di beni e servizi, ma da operazioni che hanno a oggetto somme di denaro.
Bisogna specificare che un credito è deteriorato si ritiene improbabile che il debitore rimborsi il prestito, oppure se sono trascorsi oltre 90 giorni dal termine entro il quale il debitore avrebbe dovuto rimborsare l’importo.
Cessione del credito pro soluto e pro solvendo
La cessione del credito può essere distinta in due categorie: pro soluto e pro solvendo.
La cessione pro soluto è la modalità per la quale l’azienda cedente non deve rispondere dell’eventuale inadempienza del debitore. Più precisamente, il cessionario (ossia chi acquista il credito) non può rivalersi sull’azienda cedente nel momento in cui il ceduto (ossia il debitore) non paga il debito.
Nella cessione del credito pro solvendo, invece, l’azienda cedente risponde dell’eventuale inadempienza del debitore. Il cessionario (colui che acquista il credito) può quindi rivalersi sul cedente (colui che lo ha venduto) richiedendo la somma che gli spetta qualora il debitore risultasse inadempiente.
Ricapitolando: la differenza tra pro soluto e pro solvendo risiede nel fatto che nella tipologia pro soluto il cedente deve garantire l’esistenza del credito ceduto, ma non la solvibilità del debitore. Nella cessione pro solvendo, invece, il cedente risponde all’obbligo di pagare il debito nel caso in cui non abbia provveduto il debitore.
Scegliere tra pro soluto e pro solvendo
La scelta tra le due modalità di cessione del credito richiede una valutazione attenta di diversi fattori, come l’ammontare del debito, la stabilità delle relazioni commerciali e la capacità dell’impresa di accedere a finanziamenti.
In un contesto di incertezza geopolitica e di difficoltà nell’ottenere finanziamenti tradizionali, il modo migliore per mitigare il rischio di credito è di operare in modalità pro soluto. In questo caso, l’impresa riceve un acconto dell’85-90% del credito ceduto, con una neutralizzazione del rischio di credito e la possibilità di ottenere rapidamente liquidità.
Con la cessione pro soluto, l’azienda si libera immediatamente del credito e delle relative preoccupazioni per i ritardi nei pagamenti, oltre che delle responsabilità legate all’eventuale inadempimento del debitore, che passano al cessionario. Al contrario, nella cessione pro solvendo, il rischio resta in capo al cedente, che dovrà garantire il pagamento del credito in caso di insolvenza del debitore.
La principale differenza tra le due modalità di cessione riguarda quindi la figura che si assume il rischio di insolvenza del debitore. Nella cessione pro soluto, l’azienda cede i crediti e ottiene liquidità rapidamente, senza doversi preoccupare dell’amministrazione e della riscossione dei crediti e senza segnalazione in Centrale Rischi. Nella cessione pro solvendo, invece, il rischio resta in capo al cedente, che dovrà garantire il pagamento del credito in prima persona.
Quindi, entrambe le forme di cessione del credito è la possibilità di scegliere il metodo in base alle necessità dell’impresa, a seconda della situazione finanziaria e dell’esperienza pregressa. Tuttavia, è importante valutare attentamente le condizioni di finanziabilità e la relazione con il partner finanziario per fare la scelta migliore. Alcuni fattori che potrebbero influenzare la scelta includono la natura del debito, la situazione finanziaria dell’impresa e la relazione dell’impresa con i propri creditori.
Vantaggi della cessione pro soluto
La pratica della cessione del credito pro soluto sta diventando sempre più diffusa in ambito commerciale e molte aziende la scelgono per i suoi vantaggi. Ecco alcune delle ragioni principali:
- Liberazione dal credito: la gestione dei crediti può essere un processo lungo e costoso. Con la cessione del credito pro soluto, l’azienda può velocizzare il processo di riscossione e trasferire il rischio di insolvenza. Inoltre, la cessione del credito può essere un’opzione interessante per coloro che temono di dover faticare per recuperare i propri crediti.
- Garanzia di liquidità immediata: le aziende che hanno bisogno di investire denaro rapidamente possono utilizzare la cessione del credito per ottenere liquidità immediata.
- Gestione del bilancio: scegliere la cessione del credito pro soluto consente di eliminare i costi di gestione del credito e di defiscalizzare le eventuali perdite. Ciò può aiutare l’azienda a gestire meglio il proprio bilancio e a utilizzare i propri fondi in modo più efficace.
Vantaggi della cessione pro solvendo
Anche la cessione pro solvendo permette di accedere a liquidità in tempi rapidi, ma – a fronte di questo indubbio vantaggio – comporta sicuramente un rischio maggiore per il creditore originario nei confronti del nuovo titolare del credito. La cessione pro solvendo è quindi più adatta alle organizzazioni che hanno relazioni commerciali stabili, basate da duraturi rapporti di fiducia.
In sintesi, la cessione del credito può rappresentare un’opportunità interessante per le PMI, specialmente per quelle che cercano soluzioni di finanziamento a breve termine. La scelta tra la cessione pro soluto e quella pro solvendo dipende dalle esigenze dell’impresa e dall’analisi delle condizioni di finanziamento offerte, che devono essere valutate attentamente per ottenere i migliori vantaggi.
Factoring pro soluto e pro solvendo
Il factoring è un’operazione di cessione del credito che viene utilizzata da molte imprese per ottenere liquidità immediata. La sua disciplina è contenuta nella legge n. 52/1991, che regola la cessione dei crediti di impresa. A differenza della cessione del credito disciplinata dal codice civile, nel factoring sono coinvolti un imprenditore, che opera nella veste di cedente, e una banca o un intermediario finanziario, che assume la veste di cessionario.
L’oggetto della cessione sono i crediti che l’imprenditore vanta nei confronti di terzi in virtù di contratti che ha stipulato nell’esercizio dell’impresa. I crediti ceduti possono essere già esistenti o ancora da insorgere (futuri) e l’imprenditore può anche cedere crediti futuri in massa che sorgeranno in virtù di contratti che verranno stipulati nel giro di 24 mesi.
La cessione dei crediti nel contratto di factoring può avvenire pro soluto o pro solvendo. Nel primo caso, il rischio di insolvenza del debitore viene interamente trasferito al cessionario, ovvero alla banca o all’intermediario finanziario, che garantisce il pagamento dei crediti ceduti in ogni caso, a fronte del pagamento di una commissione. Nel secondo caso, invece, il cedente assume il rischio di insolvenza del debitore, ma può ottenere un finanziamento più vantaggioso in termini di commissioni, in quanto l’intermediario finanziario valuta la solvibilità del debitore e fissa una percentuale di anticipazione che tiene conto dei rischi.
Il factoring presenta un grande vantaggio per l’imprenditore che ha bisogno di liquidità immediata, perché gli consente di ottenere il denaro di cui ha bisogno affidando a una realtà di esperti, la gestione e l’amministrazione dei crediti ceduti, il loro incasso e, appunto, l’anticipo sulle somme. In questo modo, l’imprenditore può concentrarsi sul proprio core business e lasciare ai professionisti del factoring la gestione del credito, con notevoli vantaggi in termini di tempo, risorse e competenze.
Pro soluto e pro solvendo: perché affidarsi a un partner finanziario?
In sintesi, le opzioni pro soluto e pro solvendo possono offrire alle PMI in difficoltà finanziarie una soluzione di rapido accesso alle liquidità di cui hanno bisogno. Tuttavia, scegliere tra queste opzioni richiede una buona comprensione delle opzioni disponibili, dei vantaggi e degli svantaggi di ciascuna opzione, oltre che dei fattori che potrebbero influenzare la scelta. Per questo motivo è importante che un’azienda, da un lato mantenga una buona relazione con i propri creditori e, dall’altro, si affidi a un partner finanziario per la cessione del credito.
La scelta del partner giusto, infatti, migliora e semplifica tutto il processo di cessione del credito. Affidarsi a uno specialista di finanza aziendale come Finera, permette di effettuare un’analisi approfondita dei debitori dell’azienda e valutarne il grado di solvibilità, in modo da prevenire eventuali situazioni di inadempimento. Affidarsi a un partner finanziario significa adottare un approccio a doppio livello per garantire una piena e costante liquidità al flusso di cassa dell’azienda.
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