Il Bonus IPO 2023 è un incentivo fiscale previsto dalla Legge di Bilancio per le piccole e medie imprese (PMI) che vogliono quotarsi in Borsa. In breve, la misura prevede un credito d’imposta per le spese di consulenza relative alla quotazione e, con la Finanziaria 2023, l’importo massimo del bonus ottenibili è stato aumentato da 200.000 euro a 500.000 euro. Vuoi saper meglio come funziona il Bonus IPO 2023 e scoprire come accedere? Allora, continua a leggere questo articolo.

Indice
Cosa significa quotare in Borsa una PMI?
Prima di addentrarci nel Bonus IPO, potrebbe essere utile capire cosa significa la quotazione in Borsa di una PMI. Quotare in Borsa una piccola e media impresa significa che la società è ammessa alla negoziazione su un mercato azionario, cioè gli investitori possono acquistare e vendere azioni della società. Il processo di quotazione è un modo per una PMI di raccogliere capitale di rischio offrendo le proprie azioni al pubblico. La prima volta che le azioni vengono offerte su un mercato regolamentato si parla tecnicamente di IPO, ossia di initial public offering.
Il processo di quotazione in borsa per una PMI include una fase di assessment, durante la quale un’azienda valuta se soddisfa i requisiti per la quotazione e se il mercato azionario è adeguato alle sue esigenze. In questa fase, gli esperti finanziari (detti advisor) svolgono un ruolo importante nel fornire informazioni e consigli all’azienda.
Quanto costa quotarsi in Borsa?
La quotazione in Borsa prevede dei costi monetari, a carico dell’azienda, tra cui i costi per:
- gli obblighi di informativa periodica;
- la revisione contabile obbligatoria;
- il Nominated adviser (previsto solo dall’ AIM Italia, l’Alternative Investment Market ossia il Mercato Alternativo del Capitale);
- lo specialista, che è previsto per il segmento STAR e AIM Italia;
- gli eventuali altri consulenti non obbligatori, come ad esempio quello per la comunicazione finanziaria.
I requisiti per quotare in Borsa una PMI
Per quotare in Borsa una PMI in Italia, ci sono requisiti minimi richiesti per quanto riguarda trasparenza e liquidità, che possono variare a seconda del mercato azionario su cui la società vuole quotare. Ad esempio, le PMI possono essere quotate nel Mercato Telematico Azionario (MTA) con una capitalizzazione minima di 40 milioni di euro.
In ogni caso, la PMI deve essere quotata in un mercato regolamentato italiano o in un mercato regolamentato UE, oppure in un mercato extracomunitario regolamentato e riconosciuto dalla Consob.
Come funziona il bonus IPO 2023?
A questo punto addentriamoci nel bonus IPO, un credito d’imposta previsto per sostenere le spese di accesso al mercato azionario. Il bonus, non a caso, prende il nome da initial public offering, ossia dalla prima emissione delle azioni sul mercato.
Questa agevolazione fiscale era già prevista dalla legge di Bilancio 2022 e permette alle PMI di godere di una detrazione fiscale sui costi sostenuti per quotarsi.
Per accedere al Bonus IPO, le PMI devono soddisfare alcuni requisiti. In primis, devono essere classificate come PMI ai sensi del regolamento UE n. 651/2014, ovvero avere meno di 250 dipendenti e un fatturato annuo inferiore a 50 milioni di euro o un totale di bilancio inferiore a 43 milioni di euro. Inoltre, devono essere state costituite da almeno 2 anni e non devono aver effettuato un’offerta pubblica di vendita o un’altra operazione di quotazione prima del 1 gennaio 2020.
Come accedere al bonus IPO 2023?
Per ottenere il credito d’imposta, la PMI deve presentare una richiesta all’Agenzia delle Entrate, allegando la documentazione comprovante le spese sostenute per la quotazione in Borsa. Il credito d’imposta è pari al 50% delle spese ammissibili, fino a un massimo di 500.000 euro.
Come sappiamo, la documentazione richiesta per l’accesso ai crediti d’imposta può essere complessa da reperire o realizzare. Inoltre, tutto l’iter burocratico e le indicazioni spesso in burocratese, complicano maggiormente le cose.
Per essere sicura di accedere al bonus IPO 2023, una PMI può avvalersi del supporto di realtà specializzate in finanza straordinaria, come Finera. I nostri esperti hanno competenza a 360° di tutta la finanza aziendale, comprese le operazioni straordinarie come lo sono le quotazioni in Borsa.
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