Nei giorni scorsi, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla creazione del Codice degli Incentivi, che ha l’obiettivo di semplificare e omogenizzare il sistema degli incentivi in Italia per evitare sovrapposizioni tra bandi nazionali e regionali o misure similari. Il Codice degli incentivi è collegato alla Legge di Bilancio 2023-2025 e, tra gli obiettivi principali, prevede anche la semplificazione delle norme in materia di investimenti e interventi nel Mezzogiorno.
Il Ministro Urso ha commentato che la necessità di avere una riforma organica deriva dalla “giungla degli incentivi” e che le sfide globali di oggi richiedono risposte mirate e coerenti con un sistema di incentivi compiuto e coordinato. Il Codice degli incentivi mira quindi a evitare la frammentazione e il moltiplicarsi di misure simili e a promuovere la politica industriale italiana, che a sua volta richiede un maggiore efficientamento degli interventi per le imprese, oltre che l’orientamento verso le sfide globali come la transizione green e digitale.
I 3 obiettivi del Codice degli incentivi
Il provvedimento opera su 3 fronti principali:
- il riordino e la razionalizzazione delle misure agevolative;
- il coordinamento tra le amministrazioni centrali e regionali;
- la semplificazione, la chiarezza e la conoscibilità degli incentivi, in quanto il Codice conterrà le regole generali che dovranno essere uniformemente osservate.
Il Ministero alle Imprese e al Made in Italy avrà ventiquattro mesi per adottare i provvedimenti relativi al Codice degli Incentivi. Si tratta sicuramente di un provvedimento utile e che dovrebbe facilitare l’orientamento tra le numerose agevolazioni ed evitare confusione tra incentivi simili.